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Costituito il coordinamento provinciale assoturismo Confesercenti: commentiamo il 2023 e avviamo il dialogo per la stagione 2024

TARANTO – Parliamo di turismo nella provincia ionica dopo aver letto “i trend del turismo in Puglia nel 2023” redatti da Pugliapromozione e presentati alla Bit a Milano: il problema di un “turismo che non c’è” è solo colpa degli operatori turistici? È solo

colpa di mancati investimenti nel settore? Che cosa manca alla nostra provincia per essere più attrattiva, più accogliente? Ci manca un aeroporto e abbiamo pure collegamenti interni inesistenti? C’è troppa approssimazione e mancanza di pianificazione da parte delle singole amministrazioni comunali? Forse manca una cabina di regìa?

CONDIVISIONE

E allora è giunta l’ora che la Pubblica Amministrazione e le imprese condividano programmazione strategica, iniziative, eventi e soluzioni. I grandi eventi da soli non bastano. Forse è ora di una politica gestionale più equilibrata e soprattutto condivisa.

LA VERITA’

La verità è che non riusciamo a sviluppare le peculiarità del nostro territorio fatto di mare cristallino, di spiagge dorate, di torri costiere, di gravine, di tesori della Magna Grecia, di trulli e infiniti vigneti, di milioni di ulivi, di chilometri di muretti a secco, di artigianato artistico, di centri storici dimenticati dal tempo: siamo davvero un territorio multibrand, una grande ricchezza che rischia di diventare una penalizzazione per le difficoltà di gestire e promuovere un territorio così articolato attraverso un brand che identifichi l’intera area e la faccia riconoscere con una ben individuata identità territoriale.

Eppure nel lontano 2017 siamo riusciti pure ad ottenere dal Ministero del Turismo la istituzione di un “distretto turistico” della provincia di Taranto. Un distretto che non ha mai funzionato. Occorre più accoglienza, più pulizia, più decoro, più parcheggi. E’ vero che il periodo di emergenza sanitaria dovuto al Covid ha fatto calare le presenze turistiche. Ma questo è avvenuto in tutta l’Italia. Poi tutti più o meno hanno recuperato. E noi?

I DATI

E allora vediamo i numeri dei trend del turismo in Puglia. Sono dati che parlano da soli.

ARRIVI. La provincia di Taranto nel 2023 ha registrato 308.000 arrivi (+4% rispetto all’anno precedente) Per un raffronto lineare con le altre province Bari si attesta su 1.313.400 (+12%) Brindisi su 590.000 (+9%) Lecce su 1.239.100 (+8%), Foggia su

961.300 (+3%) , Bat su 177.600 (+3%).

PRESENZE. La provincia di Taranto nel 2023 ha registrato 1.209.800 presenze (+0,1% rispetto all’anno precedente). Per un raffronto lineare con le altre province Bari si attesta su 3.123.700 (+6,5%) Brindisi su 2.189.900 (+4,5%) Lecce su

5.173.700 (+5%), Foggia su 4.292.300 (+0,5%), Bat su 391.400 (+1%). FUORI DAI TOP 15

Sempre secondo l’Osservatorio di Pugliapromozione Taranto non è tra i comuni pugliesi Top 15 delle principali destinazioni. In verità in precedenza fra questi “top 15” c’erano anche Taranto, Castellaneta Marina e Martina Franca. Ora questi nostri siti sono fuori classifica. Eppure in Puglia nel 2023 sono state registrate più di 16 milioni di presenze. In verità assistiamo ad una crescita esponenziale del turismo estero (30%): se la tendenza è questa, allora abbiamo difficoltà ad intercettare questo tipo di turismo.

È certo che occorre, ora più che mai, provvedere ad una riqualificazione dell’offerta turistica nella provincia ionica. Se il turismo rappresenta un asset imprescindibile per lo sviluppo di Taranto e della sua provincia, occorre un confronto permanente e strutturale tra la pubblica amministrazione e gli stakeholder del settore che dia continuità all’impegno diffuso e condiviso per lo sviluppo del settore con interventi di pianificazione territoriale e di promozione non più occasionali

ASSOTURISMO

Proviamo allora ad aprire un dialogo con le Amministrazioni, con gli Assessori al Turismo dei Comuni ionici. È questa una delle missioni che si è data la ricostituita sezione provinciale di Assoturismo (la Federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore turismo della Confesercenti) con Giampiero Laterza (ASSOHOTEL – Associazione Nazionale Imprenditori d’Albergo), Francesca Intermite (FIEPeT – Federazione Italiana Esercizi Pubblici e Turistici), Tiziana Errico (AIGO – Associazione Italiana Gestori Ospitalità Diffusa), Marco Lippolis (FIBA – Federazione Italiana Imprese Balneari), Cosimo Palmisano (SIDED – Sindacato Italiano Dancing e Discoteche).

Le proiezioni per il 2024 indicano un anno più “costoso” per i turisti ma assolutamente orientato verso la sostenibilità, l’innovazione digitale e l’adeguamento alle stagioni turistiche oramai sempre più lunghe (a causa del surriscaldamento globale). Le strutture turistiche nel 2024 dovranno affrontare un inevitabile aumento dei costi implementando azioni di risparmio energetico e selezionando fornitori sostenibili. Sul percorso irrinunciabile della “sostenibilità” saranno inevitabili alcuni item: il ricorso alla riduzione degli sprechi alimentari, le attività per fronteggiare l’inquinamento, un rinnovato impegno per la raccolta differenziata.

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