BARI – Dopo l’entusiasmante Prima della “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, La seconda non ha certo regalato gli stessi consensi. Va rimarcata l’ottima scelta registica di Pizzi e Gasparon di proporre l’opera in due parti, anzichè nelle tre previste, ma a parte quello, gli esiti interpretativi ed il secondo cast vocale non si sono mostrati all’altezza del primo. Qui abbiamo apprezzato, ancora una volta, invece la eccellente tenuta del Coro, ben preparato da Giovanni Farina, e dell’orchestra del Teatro, diretta dal bravo Maestro Sagripanti, rispetto al cast vocale, apparso lievemente insufficiente e inadeguato.
Qui cantavano come Pinkeron il tenore Riccardo Della Sciucca, un po’ acerbo e poco squillante nell’ aria “Addio fiorito asil”, come nel mirabile Duetto del Primo Atto tra Butterfly e Pinkerton, dove è parsa invece in discreta forma solo la cantante nipponica Michiko Takeda. L’orchestra ben diretta dal bravo Giacomo Sagripanti si è mostrata sempre all’altezza della partitura così smagliante e poetica dell’opera. Soprattutto nelle note salienti più poetiche e melodiose della tragica storia d’amore. Buoni i contributi di Luca Galli in Sharpless e di Andrea Schifaudo come Goro.
Quello che è capitato nella recita di ieri è stato però il doppio svenimento di uno spettatore del pubblico e dello stesso direttore d’orchestra Sagripanti, che ha fatto temere il peggio per l’esito della recita. Poi tutto è bene ciò che finisce bene, E l’opera si è potuta concludere, senza ulteriori sussulti, col pubblico esultante ma non troppo. Le repliche proseguiranno fino a domenica prossima. Alessandro Romanelli