Principale Estero Zelensky, il Papa e le bandiere da sventolare

Zelensky, il Papa e le bandiere da sventolare

Mi sento vicino al sentimento religioso del Papa che chiede di alzare la bandiera bianca della Pace che non è resa, ma segue il dettato della ragione e del cuore

L’Ucraina non può reggere ancora  e non è possibile lasciare l’ultima parola alla Russia di Putin o peggio all’america di Trump, Ma cosa c’è in ballo, quali sono le proposte in campo?

Zelensky ha proposto un suo piano di pace, sul quale l’occidente e anche la diplomazia del Papa converrebbe in molti punti, lo spegnimento di ogni velleità sull’uso del nucleare, la sicurezza alimentare del grano, la sicurezza energetica col ripristino delle infrastrutture energetiche, la restituzione dei prigionieri e deportati, 

L’Ucraina chiede la Carta delle nazioni Unite “Dobbiamo ripristinare la validità del diritto internazionale – e questo senza scendere a compromessi con l’aggressore. La Carta delle Nazioni Unite non può essere applicata in modo parziale, selettivo o a proprio piacimento.

La Russia deve ristabilire l’integrità territoriale dell’Ucraina nel quadro delle pertinenti risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dei documenti internazionali vincolanti applicabili. Non si tratta di negoziare.

Cosa non può chiedere l’Ucraina ora: che la Russia ripristini i vecchi confini e sia deferita ad un tribunale speciale per crimini di guerra. Queste sono le condizioni di uno che ha stravito la guerra, non sono la base per un processo di pace, di un negoziato

Il giallo della concessione del 20 per cento del territorio alla Russia

All’inzio del mese di Febbraio scorso comparve la notizia di trattative segrete che puntavano alla concessione alla Russia del 20 per cento del territorio Ucraino. Notizia che stata ufficialmente smentita da Biden e da Mosca.

Tuttavia fa pensare che da quando è iniziata la guerra in Ucraina, una delle fonti più autorevoli e citate dai media internazionali e italiani sullo stato del conflitto è l’Institute of the study of war (Isw), un centro indipendente di studi militari non a scopo di lucro con sede negli Stati Uniti, afferma che a novembre 2022 l’esercito russo controllava il 18 per cento del territorio ucraino-

L’intervento del cardinale Parolin segretario di stato vaticano

“L’appello del Pontefice è che ‘si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’.

In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all’aggressione.

Non bisogna mai dimenticare il contesto, la domanda che è stata rivolta al Papa, il quale, in risposta, ha parlato del negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa”.

Che sia Putin il personaggio negativo del contesto è fuor di dubbio, ma la politica è un plus valore in questo momento e deve puntare al negoziato, anche concedendo qualcosa. La paura di un nuovo Hitler?

L’uscita di Trump su Hitler che abbia fatto anche cose buone, fa pensare che il Papa vede più lontano di noi tutti.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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