di Antonino Giannone^
Il 16 Marzo del 1978 Aldo Moro Presidente della Democrazia Cristiana (DC), fu rapito a Roma in Via Mario Fani, dai terroristi delle Brigate Rosse che uccisero, massacrandoli di proiettili i 5 Agenti della scorta: Domenico Ricci- Giulio Rivera-Francesco Zizzi-Raffaele Iozzino- Oreste Leonardi.
La sua prigionia duro’ 55 giorni e si concluse con la sua barbara uccisione: fu fatto ritrovare già morto, in Via Caetani, nel bagagliaio di un’auto, a metà strada tra la sede della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano.
La cronaca e poi la “vulgata mediatica” con il nome di Tangentopoli, degli anni ‘90, ha liquidato troppo frettolosamente e con enormi lati volutamente oscuri la storia di Moro, della Democrazia Cristiana, di cui è stato un Protagonista, e ha altresì oscurato la storia dei Partiti politici che hanno governato, nella ricostruzione del Paese, per decenni con la DC e insieme con Moro, ideatore del Centro Sinistra.
Purtroppo i Millennials e i giovani delle generazioni Zeta e Alpha conoscono sommariamente e solo sulla base di quanto hanno letto nelle cronache giornalistiche di quegli anni che sono state molto parziali a tutela di grandi interessi contrari all’esercizio della libertà politica del nostro Paese. Prima di parlare di Moro, come Politico, si può affermare che Moro fu una persona mite, padre di Famiglia esemplare.
Politico con Visione Cristiana della società, coerentemente cattolico praticante, aveva la stessa laicita’ del grande Alcide De Gasperi che finalmente da tutti viene riconosciuto come uno Statista e Padre della Repubblica Italiana.
Moro ha cercato la via per una sana socialdemocrazia…glielo hanno impedito e oggi, nell’era digitale e post globalizzazione, i risultati di diversi decenni non certo edificanti, sono sotto gli occhi di tutti.
Un grande liberale come Luigi Einaudi, il secondo Presidente della Repubblica italiana, disse: “La libertà esiste se esistono uomini liberi; muore se gli uomini hanno l’animo di servi ….La libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica”
C’è stata una grave dimenticanza, un grande vuoto nel non aver spiegato alle giovani generazioni il ruolo storico che la DC ha avuto in 40 anni di ricostruzione e di governo del Paese, portando l’Italia nel 1987 ad essere la 5^ Potenza industriale del mondo!
Ai Giovani e alla società è stata raccontata soltanto la parte finale della DC storica, quella rappresentata da alcuni dirigenti che non avevano certamente virtù etiche come l’onestà e la trasparenza.
Aldo Moro, e’ stato il più autorevole, tra i Politici europei, che abbia provato ad opporsi alla straripante influenza che gli Stati Uniti d’America hanno esercitato e tutt’ora esercitano sull’Europa, con la NATO, dal dopoguerra in poi. Le verità dopo tante inchieste e Commissioni Parlamentari su quel tristissimo episodio della storia politica dell’Italia si può riassumere secondo risultanze note alle Commissioni Parlamentari che si sono succedute:
– Aldo Moro voleva: cancellare con un colpo di penna, senza pagarlo, il debito di guerra del Tesoro italiano verso le banche (Casse di Risparmio) controllate dai noti poteri finanziari internazionali. Alla sua morte infatti il debito del Tesoro verso le Casse di Risparmio non fu più cancellato con un colpo di penna, produce tuttora interessi.
-Aldo Moro voleva stampare con le BIN (banche d’interesse nazionale che erano pubbliche) una prima tranche di 5 miliardi di euro di banconote cartacee da 500 lire per finanziare le opere pubbliche. Alla morte di Moro, infatti, le 500 lire in banconote cartacee non furono stampate dalle BIN.
-Aldo Moro non voleva inoltre che Banca d’Italia fosse estromessa dall’acquisto dei titoli di Stato che rimanevano venduti. Alla sua morte infatti Banca d’Italia fu estromessa dall’acquisto dei BTP rimasti invenduti, l’Italia cedette al potere finanziario internazionale “se vuoi che ti compri i titoli di stato rimasti invenduti, pagami interessi”.
Sarebbe utile che queste risultanze note, grazie al lavoro delle Commissioni Parlamentari, foss
Chissà se la Politica riuscirà
Aldo Moro ha pagato con la vita il tentativo di rendere autenticamente libera l’Italia ed indipendente. con la sovranità di stampa della moneta….e anche sotto il profilo dell’indipendenza energetica…
Intuizioni profetiche 50 anni fa e che oggi, 2024, appaiono straordinariamente realistiche!
Personalmente, ho avuto il privilegio di conoscere il Presidente Aldo Moro nel 1972 a Bari, in occasione di un premio di attestazione benemerita all’Avv. Pietro Sette, un barese che allora era Presidente dell’Eni e che ha avuto anche negli anni successivi, come Presidente dell’IRI, un ruolo determinante, per fare realizzare programmi di industrializzazione del Mezzogiorno, come già in precedenza per l’insediamento del Nuovo Pignone, della Breda e delle Fucine Meridionali. Eni, Iri e le altre Partecipazioni Statali erano strumenti economici e finanziari a disposizione della Politica per realizzare gli obiettivi che la Società richiedeva. Valeva allora il principio del N.O.MA. (Non Overlapping Magisteria) che poi è stato capovolto nel 1997 con l’abolizione della legge Steagall Glass Act da parte di Bill Clinton, Presidente USA. È iniziato il periodo nel quale il primo pilastro è la Finanza che, da decenni, fissa gli obiettivi della Società e non e’ più, come ai tempi do Moro, la Politica. Quest’ultima è diventata il secondo pilastro, cosicché, nell’era digitale, i politici sono succubi della Finanza e, infine, il terzo pilastro che è l’Etica, da decenni non è stata quasi più insegnata ai giovani ed è quindi in grave declino in tutti i settori della società.
Preghiamo per Aldo Moro e per tutti gli italiani che sono stati assassinati mentre erano impegnati a “Servire la Politica e a non servirsi della politica” come ci ammonisce da oltre 100 anni Don Luigi Sturzo.
I Giovani ritrovino la memoria e le verità della storia politica dell’Italia e del ruolo dei Partiti politici nella ricostruzione del Paese, realizzata dopo la 2^ guerra mondiale per trarre ispirazione, fiducia e valori etici e cristiani per realizzare il futuro dell’Italia nell’era digitale.
Non dimentichiamo la nostra memoria storica!
Antonino Giannone
Prof. Leadership and Ethics.
Membro di Comitati Tecnico- Scientifici: