I paesi membri della NATO in Europa devono trovare altri 56 miliardi di euro all’anno per raggiungere i loro obiettivi di spesa per la difesa. Secondo uno studio dell’Istituto tedesco Ifo, i paesi dell’UE come Italia, Spagna e Belgio non sono in grado di raggiungere gli obiettivi di spesa per la difesa fissati dalla NATO pari al 2% del PIL, avendo livelli di debito e deficit di bilancio tra i più alti in Europa. Le potenze europee potevano fare affidamento sugli Stati Uniti per la propria sicurezza e pertanto, hanno investito poco in ambito militare, impiegando più denaro per far fronte al peso degli elevati livelli di debito e di deficit di bilancio negli ultimi anni. Tuttavia, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e con un possibile secondo scontro militare tra Stati Uniti e Cina sul tavolo, questa mentalità sta ora cambiando.
All’Europa mancano 56 miliardi di euro per soddisfare l’impegno della NATO
La Germania, la più grande economia europea, ha il gap finanziario più grande, con un deficit di 14 miliardi di euro lo scorso anno, anche se Berlino ha aumentato rapidamente la propria spesa nello stesso periodo. In termini di carenza, la Germania è seguita da: Spagna con 11 miliardi di euro, Italia 10,8 miliardi di euro, e Belgio 4,6 miliardi di euro. Queste nazioni sono tra i sei membri dell’UE il cui debito ha superato il 100% del PIL lo scorso anno, complicando la loro manovrabilità fiscale. L’Italia, in particolare, si trova ad affrontare una sfida difficile con un deficit di bilancio del 7,2% e l’aumento dei costi degli interessi che si prevede supereranno il 9% delle entrate pubbliche quest’anno. “I paesi con un debito elevato e tassi di interesse elevati non hanno molto spazio per aumentare il proprio debito, quindi l’unica vera possibilità per loro è tagliare le spese in altri settori”, ha detto all’Ifo l’economista Marcel Schlepper. Ha sottolineato che si tratta di un processo difficile e ha fornito l’esempio della Germania, che ha cercato di tagliare i sussidi sul diesel agricolo, scatenando diffuse proteste da parte degli agricoltori. Tuttavia, la questione dello squilibrio nei finanziamenti della NATO è stata sollevata diverse volte. L’UE è stata accusata dal candidato presidenziale Donald Trump di freeloading sulla spesa per la sicurezza degli Stati Uniti, il quale ha minacciato di non difendere i paesi membri Nato, se non raggiungono il 2% del PIL per la propria difesa. Nel 2023 gli Stati Uniti hanno fornito più di due terzi della spesa totale per la difesa della NATO, pari a 1.200 miliardi di euro, più del doppio dei 361 miliardi di euro spesi dai membri dell’UE, dal Regno Unito e dalla Norvegia messi insieme. Dunque, il sentimento pubblico nei confronti dell’aumento della spesa militare rimane contrastante in tutta Europa, con un sostegno particolarmente basso nei paesi che affrontano le maggiori carenze di finanziamenti. Ad esempio, solo il 28% degli italiani sostiene bilanci per la difesa più elevati, riflettendo preoccupazioni più ampie sulla priorità data agli investimenti militari rispetto ai programmi di welfare e sociali. Tra l’altro, le nuove regole fiscali dell’UE, che entreranno in vigore il prossimo anno, comporteranno ulteriori tagli di bilancio poiché i paesi cercheranno di aderire a un tetto del 3% sui deficit annuali e una soglia del debito/PIL del 60%. Si prevede pertanto, che più di 10 paesi dell’UE supereranno il limite di deficit annuale, portando potenzialmente a sanzioni da parte della Commissione Europea.