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Martina Franca – Tanti enti locali e nazionali e personalità del mondo accademico chiedono un pug più sostenibile

Martina Franca

Martina Franca – Tanti enti locali e nazionali e personalità del mondo accademico chiedono un pug più sostenibile

Un Piano Urbanistico più sostenibile: questa la richiesta che decine di enti e organismi, anche di rilevanza nazionale, nonché personalità del mondo accademico chiedono all’Amministrazione comunale di Martina Franca, e per conoscenza alla Regione Puglia, in un dettagliato documento che tocca diversi temi, richiamando quelli che sono alcuni degli Obiettivi Generali che lo stesso P.U.G. si pone, tra i quali  “protezione, riqualificazione e valorizzazione delle risorse, ambientali, paesaggistiche e rurali (…)”.

Il documento presentato è di carattere propositivo e intende fornire un contributo migliorativo al redigendo Piano Urbanistico Generale del Comune di Martina Franca, con particolare riferimento alle componenti paesaggio e biodiversità, affermano le 4 associazioni prime firmatarie: WWF Trulli e Gravine, Circolo Legambiente Valle d’Itria, Gruppo Speleologico Martinese ETS e Societas Herpetologica Italica, che già in passato avevano inviato all’Ente comunale proposte e suggerimenti per il redigendo P.U.G., in particolare sui temi della tutela della biodiversità e del paesaggio.

In primis viene affrontata la scottante questione degli insediamenti produttivi presso le località Gorgofreddo e Pozzo Tre Pile, che, nonostante il ridimensionamento delle aree da destinare a tele utilizzo, i firmatari ritengono assolutamente inconciliabili con la salvaguardia delle particolarità naturalistiche, paesaggistiche e storico architettoniche di queste due bellissime località dell’agro martinese, nonché in forte contraddizione con quelli che sono gli Obiettivi strategici dello stesso P.U.G. Tra l’altro, per Pozzo Tre Pile, essendo stata abolita la locale Zona Economica Speciale (Z.E.S.) ivi insistente (D.L. n. 124 del 19 settembre 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre), viene meno la motivazione principale che aveva “costretto” l’Amministrazione a tipizzare l’area quale “nuova area produttiva”.

I firmatari chiedono altresì una particolare tutela per la rete dei tratturi e di tutte le strade bianche presenti sul territorio comunale. Queste infrastrutture svolgono un ruolo importantissimo nel territorio in cui sono inserite, in primo luogo sotto il profilo storico, paesaggistico e naturalistico, rappresentando una testimonianza storica diretta quale parte integrante di una rete di antiche vie di comunicazione, spesso fiancheggiate da antichissimi muretti a secco, habitat e specie di interesse comunitario, specchie, cappelle e tabernacoli e oggi utilizzate per la mobilità lenta dei tanti turisti che carichi di stupore e meraviglia attraversano ogni anno la bellissima campagna martinese. Senza dimenticarne l’importantissima funzionalità idraulica, essendo caratterizzate da un fondo su roccia calcarea che permette alle acque piovane di percolare nel sottosuolo, prevenendo gli ormai fin troppo ben noti eventi di dissesto idrogeologico. Per queste motivazioni viene richiesto che a tali infrastrutture viarie, pubbliche o private che siano, venga garantita la giusta valorizzazione e preservazione da deleteri e sempre più frequenti interventi di asfaltatura con bitumi sintetici che ne alterano in via permanente le caratteristiche storico-architettoniche, ma anche la funzionalità idraulica nonché la valenza naturalistica e paesaggistica, prevendendo regole chiare per gli interventi di manutenzione che debbano evidentemente conservare le antiche caratteristiche intrinseche della strada bianca, con un recupero di tipo fortemente conservativo.

Il documento affronta poi la questione dei siti umidi presenti sul territorio comunale, veri e propri scrigni di biodiversità, in un territorio avaro d’acqua, ricchissimi di specie animali e vegetali anche molto rare e utili all’agricoltura e spesso caratterizzati da habitat di interesse comunitario. Tali siti assumono anche una grande rilevanza storico-architettonica per la presenza di antiche cisterne e fogge. Oggi purtroppo, la maggior parte dei 23 siti umidi censiti sul territorio comunale, versa in un cattivo stato di conservazione, e i firmatari chiedono all’Amministrazione di attivarsi per la loro acquisizione dai privati, il ripristino dei siti danneggiati e l’avvio di progetti di conservazione e fruizione didattica.

Il documento affronta infine gli importantissimi temi della riforestazione urbana e della mobilità sostenibile, chiedendo una concreta programmazione e gestione delle aree verdi urbane esistenti e da realizzare nonché un più efficiente sistema di mobilità sostenibile, promuovendo la ciclabilità urbana, l’incremento e il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico urbano e la conseguente riduzione del carico di auto private all’interno del contesto cittadino.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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