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Ci sarebbe da fare un’inchiesta per dimostrare quanti ciclisti prendono la pista realizzata in Viale Magna Grecia, poi ragioniamo anche su via Dante Alighieri
Dalla nostra esperienza nessuno. E non c’è affatto sicurezza stadale!
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Qualunque ciclista, da me interpellato, ha detto che una pista spezzettata ogni duecento metri con la gincana tra il traffico con tre attraversamenti per rientrarvi, che porta alla fine ad oltre venti attraversamenti difficoltosi, in una strada ad alto scorrimento, non serve a nulla, è stressante e persino pericolosa.
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Eppure continuano a farle in tal modo. Io non so se nell’ufficio lavori pubblici del Comune vi sia un paesaggista, ma togliere alberi adulti è un crimine ambientale.
Si sa che i proventi delle muilte sono destinate in parte ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale con la manutenzione delle strade di proprietà comunale.
Questo prevede l’installazione, l’ammodernamento, il potenziamento, la messa a norma e la manutenzione delle barriere e la sistemazione del manto stradale delle medesime strade, la redazione dei piani per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti.
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Infine lo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale e a interventi a favore della mobilità ciclistica.
Questo spiega l’origine dei finanziamenti dell’opera pubblica.
Ma dov’è la sicurezza dei ciclisti?
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Meglio, a questo punto un più tranquillo percorso lineare al lato della strada, come sempre.
Oppure prendere una ferrovia dismessa e disegnarvi sopra una pista ciclabile nella natura, raccordando parchi e paesi dell’entroterra.
Taranto dal punto di vista ambientale e sanitario non puo permettersi uno scempio ambientale di tale portata.
Anche inserendo nuove piantine, in sostituzione di alberi adulti, dobbiamo chiedere a quale generazione stiamo consegnando questo paesaggio?
Insomma siamo di fronte a quasi vent’anni di consigliatura tra Stefàno e Melucci e lo scempio ambientale continua…