Principale Politica Autonomie locali Al Comune maggioranza traballante di Melucci, ma non ci sono due PD

Al Comune maggioranza traballante di Melucci, ma non ci sono due PD

Azzaro e company, eletti nell’assise comunale come PD, che seguono Melucci dopo lo strappo di quest’ultimo col centrosinistra, sarebbero fuori dal partito.

Lo dice espressamente in una nota Cosimo Borraccino del Partito Democratico:

“Chi non ha accettato, nei mesi scorsi, le decisioni politiche del PD a livello nazionale, regionale, provinciale e cittadino ha deciso di autoescludersi dal Partito, per fare da stampella alla “maggioranza Arlecchino” di MELUCCI.
Se ne facessero una ragione e la smettessero di scrivere cose che a noi non danno fastidio, tutt’al più fanno sorridere, perché sappiamo bene  come stanno i fatti ma rischiamo invece di confondere seriamente i cittadini”
Quello che è successo, dopo il volta faccia di Luigi Abbate, la cui firma mancante ha evitato le dimissioni del sindaco, è stata l’adesione di alcuni consiglieri del Pd nel continuare ad appoggiare Melucci nonostante il partito sia uscito ufficialmente dalla maggioranza.
La nota del consigliere regionale del PD è chiara a tal proposito:
“Da qualche settimana leggiamo comunicati stampa o dichiarazioni nel consiglio comunale di Taranto di rappresentanti istituzionali che parlano a nome del Partito Democratico (??!!) pur non avendone diritto, non facendone più parte o addirittura, in taluni casi si arrampicano in ragionamenti bizzarri, volendo dimostrare l’esistenza di 2 PD!
La verità è una sola, ovviamente: esiste un solo Partito Democratico che, da alcuni mesi, è all’opposizione di MELUCCI e che alle elezioni di ieri alla Provincia, ha candidato unitariamente il consigliere comunale di Taranto, Lucio Lonoce che è risultato il più suffragato fra tutti i candidati grazie all’impegno dell’intero PD.
Gli altri rappresentanti istituzionali parlano semplicemente a “titolo personale” non facendo più parte del partito.
Precisare questi concetti – chiudi la nota il consigliere – è un obbligo, altrimenti la gente che legge interviste, comunicati stampa e post sui social resta confusa e non comprende più come stanno effettivamente le cose.

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