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Le esibizioni pubbliche

L’Opinione di Roberto Chiavarini

A proposito delle recenti esibizioni pubbliche in Tivvù, di certi politici che ricoprono anche incarichi istituzionali…
accompagnate dal ghigno facciale della loro falsità …
Ovvero, l’astuzia diabolica di chi, sottraendo parole e concetti al quotidiano linguaggio comune, induce la gente meno strutturata verso l’impoverimento discussivo, incanalandolo lungo pensiero unico.

Accade che, molti politici attori sul palcoscenico della vita, non rispondano più alla sensibilità della maggioranza della popolazione, data la eseguità di coloro che vanno a votare, ma sono gli stessi ed esigui votanti, a divenire ostaggio di certi manovratori senza scrupoli, che si annidano nelle stanze del potere, quello nazionale ma anche in quello internazionale, mistificando il Regime messo in atto, per una Democrazia che di democratico non ha proprio più nulla …
E dire che molti di quei politici, furono protagonisti negli anni 70 dell’epopea contrassegnata dai mitici “Moti Studenteschi” e che oggi, entrati nelle stanze dei “bottoni” hanno finito per tradire quanto di bello e innovativo fu prodotto dalla nostra Generazione.

ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di
Arte e Politica

2 COMMENTI

  1. https://www.corrierepl.it/2024/03/20/le-esibizioni-pubbliche/

    COMMENTO BREVE

    Roberto Chiavarini esprime la sua opinione riguardo alle recenti esibizioni pub-
    bliche in TV da parte di certi politici che ricoprono anche incarichi istituzionali.
    Questi politici, secondo Chiavarini, sono accompagnati da un ghigno facciale
    della loro falsità
    Tali personaggi sottraggono (direi: mistificano) termini e pensieri dalla parlata
    collettiva.
    Danno vita, così, a una specie di diaframma lessicologico, il quale interclude ai
    soggetti meno colti o aggiornati, di prendere pienamente parte alla dialettica sociopolitica;
    di capire interamente quel che è dibattuto.
    In questo modo, possono controllare e manipolare il modo in cui le persone pen-
    sano e si esprimono su determinati argomenti, limitando la diversità di opinioni;
    dirigono in tal modo il pensiero in una direzione specifica che serve ai loro inte-
    ressi.
    L’obiettivo finale di questa manipolazione del linguaggio è spesso quello di con-
    solidare il potere e il controllo su un determinato gruppo o comunità.
    Viene così creata una sorta di narrativa dominante che giustifica le azioni e le
    decisioni prese da chi detiene il potere.
    È interessante notare che molti politici, pur essendo stati protagonisti degli anni
    ’70 durante i mitici “Moti Studenteschi”, hanno tradito gli ideali di innovazione e bellezza;
    ideali che quella generazione portava con sé.
    Oggi, entrati nelle stanze del potere, sembrano essere diventati ostaggi di mano-
    vratori senza scrupoli, mistificando la democrazia stessa.

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