Principale Economia & Finanza L’UE sta lavorando a un mercato unico finanziario tra gli Stati membri

L’UE sta lavorando a un mercato unico finanziario tra gli Stati membri

I governi dei paesi membri a corto di liquidità ribadiscono la loro richiesta di un’Unione dei mercati dei capitali, con nuove discussioni previste per aprile, ma un compromesso rimane incerto. L’Unione dei mercati dei capitali (CMU) è l’iniziativa dell’UE volta a creare un vero mercato unico dei capitali in tutta l’UE. L’obiettivo è far sì che investimenti e risparmi fluiscano in tutti gli Stati membri a beneficio dei cittadini, delle imprese e degli investitori. “Abbiamo bisogno di maggiori investimenti. E per questo, l’unione del mercato dei capitali sarà fondamentale”, ha detto alla stampa oggi il presidente del Consiglio UE Charles Michel. Nel panorama in rapida evoluzione della finanza globale, l’obiettivo dichiarato da molti policy maker dell’UE è di promuovere l’integrazione del mercato attraverso la convergenza in settori strutturali quali la fiscalità, il diritto fallimentare o il finanziamento delle pensioni. “Questo argomento è all’ordine del giorno già da diversi anni, ma ora sento più che mai che dobbiamo accelerare il processo”, ha poi aggiunto.

L’UE sta lavorando a un mercato unico finanziario tra gli Stati membri

Dieci anni dopo – il piano attuale risale al 2015 -le caratteristiche principali del progetto CMU (Unione dei mercati dei capitali), appaiono sostanzialmente immutate rispetto al momento della sua nascita: grande nella retorica, piccolo nella politica. I leader politici a livello europeo e nazionale sostengono a parole la visione di mercati dei capitali ben sviluppati, liquidi e profondi, che aumenterebbero l’autonomia strategica dell’UE, darebbero impulso alla transizione verde, consentirebbero la fioritura di start-up innovative e le loro rapida crescita fino a diventare campioni globali, e forse alla fine rivaleggiare con Wall Street. Quando si tratta di azione però, le cose diventano improvvisamente meno impressionanti. Difatti la probabilità che i leader dell’UE raggiungano un compromesso rimane altamente incerta. La Germania, in particolare, è riluttante a cedere più potere all’Europa, e Donohoe, presidente dell’eurogruppo, ha dovuto più volte indebolire il piano affinché gli stati membri dell’UE potessero portare avanti il ​​dossier oggi. Ad esempio, della vigilanza a livello europeo, che era in cima alla lista delle proposte di riforma pubblicate separatamente dalla Bce all’inizio di marzo,  è rimasto ben poco. Tuttavia, il presidente del Consiglio UE Charles Michel ha affermato che la strategia per l’integrazione dei mercati dei capitali sarà all’ordine del giorno del Consiglio europeo straordinario previsto per aprile.

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