Principale Economia Calici colmi di finanziamenti

Calici colmi di finanziamenti

Il vino e l’uva Pugliese punteranno alla riqualificazione e alla modernità con i finanziamenti in arrivo per gli investimenti nel settore vitivinicolo.

Sin dall’antichità e nel Medioevo il vino è stato parte essenziale della dieta quotidiana di molte civiltà, specialmente in Europa e nel Mediterraneo. Un bene commerciale globale, simbolo di identità culturale e politica. Tuttavia le guerre ne hanno spesso interrotto le rotte commerciali, distrutto i vigneti, riducendone la disponibilità e influenzandone il prezzo. Ancora oggi osserviamo come sia sottovaluto l’importante aspetto di proteggere il patrimonio culturale durante i conflitti, compresi i siti legati al vino, le cui distruzioni sono comunque il male minore degli eventi bellici.

In tempo di pace il settore vinicolo beneficia  di finanziamenti non solo governativi. La PAC (Politica Agricola Comune) dell’Unione Europea offre sostegno finanziario ai produttori di vino per migliorarne la competitività, promuovere la sostenibilità dei redditi, finanziare la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, le campagne di promozione sia all’interno che al di fuori dell’UE.

Inoltre molte nazioni offrono sussidi, incentivi fiscali e altre forme di aiuto finanziario per sostenere la viticoltura, la ricerca enologica, la produzione e l’export del vino.

Intervengono spesso anche investitori privati e fondi di investimento, attratti dal potenziale di crescita e dai profitti del mercato del vino. Una modalità di finanziamento più recente è quella del Crowdfunding, per finanziare singoli progetti specifici, come il restauro di cantine storiche, il lancio di nuovi vini, o l’adozione di pratiche agricole sostenibili. Gli investimenti possono essere destinati all’acquisto di vigneti, allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo della vinificazione o alla creazione di start-up innovative nel settore.

In Italia a dicembre il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste  (MASAF), con decreto, ha previsto la ripartizione della dotazione finanziaria relativa alla “campagna 2024/2025 del Programma Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo” – OCM Vino.

Alla Puglia, per la misura “Investimenti”, è stata riconosciuta la somma di Euro 6.788.198,00 di cui Euro 955.476,57 per il saldo dei progetti biennali riguardanti la campagna 2023/2024. Le risorse disponibili per l’attuale campagna  2024/2025 sono pari ad Euro 5.832.721,43.

Pertanto ieri è stato pubblicato sul BURP l’Avviso per l’inoltro delle domande di aiuto per la misura “Investimenti”, relativa al Piano Nazionale di Sostegno Vitivinicolo, e sino al 30 aprile ne sarà possibile la presentazione telematica. L’aiuto sarà concesso ai soggetti che, alla data di presentazione della domanda, siano titolari di partita IVA, iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio ed abbiano già provveduto a costituire nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) un “Fascicolo aziendale elettronico” aggiornato e valido.

La stampa della domanda di aiuto, presentata nel SIAN, e ogni altro documento richiesto, devono essere inseriti nel portale informatico https://regionepuglia.elixforms.it entro le ore 23,59 del 10 maggio.

Sono previste tre tipologie di beneficiari: dalle microimprese, piccole e medie imprese, per le quali il contributo sarà al massimo pari al 40% della spesa effettivamente sostenuta, alle imprese qualificabili come intermedie, che occupano meno di 750 dipendenti o il cui fatturato annuo non supera i 200 milioni di Euro, per le quali il contributo erogabile è ridotto al 20% della spesa effettivamente sostenuta.* Qualora si tratti di imprese classificabili come grande impresa, con più di 750 dipendenti o il cui fatturato sia superiore ai 200 milioni di Euro, il contributo massimo erogabile è pari al 19% della spesa sostenuta.

Le attività previste per le imprese beneficiarie dovranno riguardare la produzione di vino ottenuto direttamente dalla trasformazione di uve fresche o dal mosto di uve acquistato, l’elaborazione, l’affinamento e/o il confezionamento del vino. Il finanziamento dell’investimento può essere concesso anche per realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, quindi anche ai fini della commercializzazione. Sono escluse le imprese che effettuino soltanto attività di commercializzazione di mosto, uva, vino.

Possono accedere ai finanziamenti anche le organizzazioni interprofessionali, compresi i Consorzi di tutela, riconosciuti e autorizzati, per la registrazione dei marchi collettivi delle denominazioni.

L’attuale misura “Investimenti” è riservata esclusivamente alle imprese che abbiano la sede operativa nella Regione Puglia. Inoltre occorre osservare che non è ammesso alcun aiuto finanziario a imprese in difficoltà.

Le attività finanziabili sono quelle della realizzazione di punti vendita e sale degustazione, extra aziendali, dei vini regionali sul territorio regionale e nazionale, contemplando la ristrutturazione ed l’ammodernamento degli immobili, l’acquisto di arredi e materiali informatici.

Quindi sono finanziabili le Attività di e-commerce – “Cantina virtuale”, con Piattaforme web finalizzate al commercio elettronico, le attività di Logistica a sostegno della filiera vitivinicola con uno Show-room destinato all’esposizione del vino, la Realizzazione/adeguamento di piattaforme logistiche per razionalizzare e meglio organizzare la catena del trasporto, garantendo una distribuzione efficace delle merci nei mercati nazionali ed internazionali.

Anche l’attività di Spumantizzazione è ricompresa tra quelle finanziabili, prevedendo sia l’acquisto di attrezzature, sia la ristrutturazione e l’ammodernamento dei locali necessari per la fase di spumantizzazione.

L’investimento, una volta ottenuto il contributo, deve mantenere il vincolo di destinazione d’uso, la natura e le finalità specifiche, per almeno cinque anni dalla data di pagamento del saldo finale.

Si possono richiedere aiuti per più azioni. Le risorse finanziarie, assegnate alla Regione Puglia per i progetti, saranno erogate direttamente dall’AGEA (Organismo Pagatore Nazionale) e, quindi, non saranno trasferite alla Regione Puglia

I criteri di selezione delle domande, per la formulazione della graduatoria che sarà pubblicata nel BURP,  prevedono, tra gli altri, gli effetti positivi in termini di risparmio energetico, l’efficienza energetica globale e  i processi sostenibili sotto il profilo ambientale, l’adozione di Produzioni Biologiche certificate e la giovane età del titolare.

*(Nelle Regioni in cui si applica l’obiettivo convergenza, il contributo erogabile può essere disposto nel massimo del 50% della spesa effettivamente sostenuta)

 

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