“L’Europa deve adottare urgentemente misure per promuovere una strategia industriale competitiva che rivaleggia con l’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti, anche attraverso un meccanismo di contributo agli aiuti di Stato a livello europeo”, si legge in un rapporto sul futuro del mercato unico commissionato all’ex presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e che sarà presentato al Consiglio europeo giovedì mattina. Gli avvertimenti di Letta arrivano mentre l’ufficio statistico dell’UE Eurostat ha riferito che la produzione industriale a febbraio è stata inferiore del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2023, sebbene la produzione su base mensile sia aumentata dello 0,7% rispetto a gennaio 2024.
Letta: necessaria una strategia industriale europea
Enrico Letta incaricato dai leader europei di valutare lo stato del mercato unico poco performante dell’UE, ha dichiarato che un’ulteriore integrazione europea è una questione di sopravvivenza nell’economia globale. “Il problema è che in questo nuovo mondo siamo troppo piccoli”. L’intervento di Letta arriva mentre Fatih Birol, capo dell’Agenzia internazionale per l’energia, ha criticato l’Europa per “errori monumentali” nella politica energetica che l’hanno portata a rimanere indietro rispetto alla Cina e agli Stati Uniti, e ha chiesto all’UE di sviluppare un “nuovo piano industriale”. Il fabbisogno di finanziamenti per rendere più verde l’economia europea è stimato a 500 miliardi di euro all’anno, secondo l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, che sta redigendo un rapporto separato su come migliorare la competitività dell’Europa. “Sostenere l’occupazione e le industrie in Europa, piuttosto che finanziare lo sviluppo industriale dei nostri partner o rivali, deve essere un obiettivo primario quando si spende denaro pubblico”, osserva inoltre Letta nel suo rapporto. In altre parole, la bozza del documento Letta implica che “affinare l’approccio agli aiuti di Stato faciliterà la creazione delle condizioni politiche necessarie per liberare […] gli investimenti pubblici europei” – proprio come strategia “per alleviare la tensione tra nuovi investimenti industriali e il quadro del mercato unico”.