Lutto e cordoglio. L’altruismo dei Carabinieri che ogni giorno proteggono la comunità come monito per difendere i valori di giustizia e solidarietà.
Campagna – E’ la notte del 7 aprile 2024. Sulla Statale 91 a Campagna, in provincia di Salerno, si è verificato un tragico incidente che ha causato la perdita di due giovani Carabinieri, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, entrambi in servizio presso la Stazione Carabinieri del luogo.
Francesco Pastore, Maresciallo di 25 anni originario di Manfredonia, Foggia, era un giovane appassionato che aveva da sempre il desiderio di diventare un Carabiniere, seguendo le orme del padre. Il suo collega, Francesco Ferraro, Appuntato Scelto di 27 anni proveniente da Montesano Salentino, Lecce, era noto per il suo cuore generoso e la sua dedizione al servizio.
L’incidente è avvenuto quando una Range Rover, guidata da una donna di 31 anni di Campagna, sotto effetto di alcool e droghe, come risulterà poi dagli esami tossicologici, ha provocato lo scontro con il veicolo dei Carabinieri che stavano eseguendo i loro controlli di routine sulla strada, investendo, successivamente anche una Fiat Punto guidata da una donna di 75 anni, purtroppo anch’essa deceduta per le gravi lesioni riportate.
La tragica perdita di questi due giovani Carabinieri mette in luce i rischi e i sacrifici che le forze dell’ordine affrontano quotidianamente per proteggere le nostre comunità. La città di Campagna è stata profondamente colpita e addolorata dall’incidente che ha coinvolto i due agenti e numerose sono state le manifestazioni di cordoglio e solidarietà giunte da parte di istituzioni e leader politici, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale, con un telegramma al comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, ha espresso il proprio cordoglio per la morte dei due carabinieri, e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale esprime a parole con senso di vuoto “Profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei due carabinieri”. “Le nostre più sentite condoglianze vanno alle famiglie, ai colleghi”.
Colleghi, amici e familiari, i quali tengono vivi nei loro cuori i due Carabinieri, ricordandoli come persone dedite e appassionate, profondamente impegnate nel loro lavoro e nelle loro comunità.
Le indagini sull’incidente sono in corso e le autorità si stanno adoperando per assicurare che venga fatta giustizia. La perdita di questi due eroi non sarà dimenticata e l’intera comunità continuerà a onorare il loro sacrificio.
In questo momento difficile, è importante ricordare il coraggio e il sacrificio dei Carabinieri e delle forze dell’ordine che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per garantire la sicurezza della comunità, parte fondamentale della loro professione. La memoria di questi due giovani eroi continuerà a vivere nel cuore di tutti coloro che li hanno conosciuti e amati, e non solo.
Quando decidono di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri, gli agenti devono abbandonare le loro abitudini e la loro vita quotidiana per dedicarsi completamente alla missione che li attende, spesso lontano da casa e dai propri cari. I Carabinieri sono chiamati a svolgere compiti fondamentali come la prevenzione e la repressione dei reati, la tutela dell’ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini e delle comunità locali, il soccorso in caso di emergenze e la difesa della patria. Questi compiti richiedono loro di essere sempre pronti a intervenire in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e in qualunque condizione.
Durante il servizio, devono rispettare rigide regole e procedure e devono essere pronti a fronteggiare situazioni difficili e pericolose, prendere decisioni importanti in poco tempo e costantemente esposti a rischi per garantire la sicurezza della collettività.
La vita familiare dei Carabinieri è spesso messa a dura prova, i turni di lavoro possono essere estenuanti e spesso devono lavorare anche durante le festività e i fine settimana. Questo porta a una grande solitudine per le loro famiglie, che devono imparare a convivere con l’assenza di un membro importante della famiglia.
Nonostante le difficoltà e i sacrifici, i Carabinieri sono orgogliosi di servire il loro paese e di poter proteggere i cittadini. Sono motivati da un profondo senso di dovere e di responsabilità, pronti a mettere a repentaglio la propria vita personale per assolvere al ruolo che hanno scelto di ricoprire. La loro determinazione e il loro impegno sono la linfa che li spinge ad andare avanti, consapevoli che il loro lavoro può fare la differenza nella vita delle persone.
Enrico Costa, politico italiano, partecipando ad una delle celebrazioni della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, una forza di polizia militare italiana che si celebra il 21 novembre di ogni anno, ha elogiato il ruolo e l’importanza dei Carabinieri nella società italiana, sottolineando il loro altruismo dedito nel servire e proteggere il pubblico, affermando: “ La nostra sicurezza dipende dai sacrifici non solo dei carabinieri, ma anche delle loro famiglie, cui va il grazie delle Istituzioni. “Un carabiniere, infatti – ha sottolineato il Ministro – non è mai solo di fronte alle incognite e alle responsabilità del proprio lavoro: c’è una famiglia che lo sostiene, che ne condivide le trepidazioni, le ansie, i rischi, le difficoltà”.
Il termine “Virgo Fidelis” si riferisce alla Madonna, madre di Gesù, “Vergine Fedele”, rappresenta la fedeltà di Maria alla sua missione di madre e corredentrice del genere umano, un impegno che le è stato affidato da Dio. La figura di Maria è celebrata per la sua maternità, la sua fede e la sua fedeltà assoluta alla missione che ha accettato.
Per i Carabinieri, la “Virgo Fidelis” è di grande importanza perché rappresenta un simbolo di protezione, conforto e guida, incarna valori di fedeltà, protezione e sostegno spirituale, offrendo loro un punto di riferimento di fede e devozione nella loro missione di servire e proteggere la comunità italiana. Il culto e la venerazione verso la Madonna come “Virgo Fidelis” sono stati promossi dall’Arma stessa dopo la Seconda Guerra Mondiale, iniziando con un’iniziativa del Comandante Generale dell’epoca e culminando con la promulgazione di un Breve apostolico da parte di Papa Pio XII nel 1949.
Che il sacrificio di Francesco Pastore e Francesco Ferraro sia un monito costante sulla fragilità della vita e sull’importanza di riconoscere e onorare il coraggio, il sacrificio, la passione e l’impegno dei Carabinieri e delle forze dell’ordine. Che il loro ricordo rimanga vivo nei nostri cuori e ci ispiri a difendere i valori di giustizia, sicurezza e solidarietà che essi hanno sempre rappresentato. Onore ai nostri eroi, sempre pronti a sacrificare la propria vita per proteggere la nostra.