“Dimmi con chi vai …” e la solita scelta della torre tra due eventi contemporanei, entrambi importanti, dove solo l’istinto e l’esperienza possono fare la differenza. Ed ecco che alla fine, uno sguardo alla locandina e ai nomi che conteneva, possiamo concludere che no, non potevamo non esserci, ieri, all’appuntamento con la Cultura, quella davvero con la C maiuscola, che la presentazione dell’ultimo lavoro di Bruno Volpe già prometteva sulla carta. Né ci siamo sbagliati poiché la presentazione dell’interessante volumetto del nostro collega e scrittore è andata ben al di là della semplice illustrazione di questo «completo ma esaustivo Bignami, di facile e imperdibile lettura sulle sacre icone bizantintine e dell’Europa dell’Est”»: e infatti quello a cui abbiamo partecipato è stato, alla fine, un vero e proprio viaggio a tutto tondo nella spiritualità pura e nella religione cristiana… e dunque anche di quella cattolica, ai tempi del “pensiero unico” e dei valori ormai divenuti “liquidi” e a rischio scomparsa grazie a un mainstream a quasi totale monopolio filo occidentale che sta verosimilmente ribaltando ogni concetto della realtà e persino giustificando i massacri in atto al fine di imporre un nuovo ordine mondiale a uso e consumo di quelle famose Corporation’s, per come le ha definite il quasi profeta Joel Bakan.
Un argomento troppo vasto da affrontare in questa sede e tornando quindi alla cronaca, è un parterre de rois della migliore cultura non solo barese quella che ha partecipato a questo vero e proprio evento generosamente ospitato «nel solco delle importanti attività culturali in calendario» nella splendida sala convegni della ex “Casa del Marinaio” messa a disposizione dal prof. Ugo Patroni Griffi e lì rappresentato dal Segretario Generale dell’AdSP del Mar Adriatico Meridionale dr. Tito Vespasiano. Un brillante conduttore di consumata esperienza del calibro di Attilio Romita, e anche il saluto a nome della Fidapa locale della nota jewels designer Marina Corazziari, essendo davvero improponibile citare tutte le autorevoli presenze a questo incontro, comunque impossibile non citare almeno quelle dei relatori al tavolo anche per lo spessore dei loro contributi: padre Antonio Calitri, teologo e iconografo, padre Michail Driga, parroco Chiesa Ortodossa rumena di Bari, prof. Pasquale Lettieri, accademico e critico d’Arte e a concludere in bellezza, con una profonda riflessione «sull’edonismo giulivo e l’autoreferenzialità che hanno preso il posto dei nostri migliori valori tradizionali e identitari» il prof. Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dei Medici Cattolici Italiani.
In chiosa ineludibile un accenno al libro presentato ieri “Da Rublëv a… Rublëv” di Bruno Volpe (Di Marsico editore) che, con il contributo del prof. don Antonio Calisi, è non certo solo una lettura d’arte, ma una spiegazione del significato profondo e del fine trascendentale di queste tavole sacre che ci ricongiungono a Dio. Quell’unico Dio che rende comunque fratelli cattolici e ortodossi, per quanto ora forzatamente più lontani gli uni dagli altri ma solo per una lettura a senso unico dei drammatici avvenimenti correnti. “Historia magistra vitae” ma dimenticata, praticamente un quasi dejà vu quanto accade ora come allora. E cioè quando nel 1990 neppure il premier Giulio Andreotti e il Papa e Santo Karol Wojtyla non riuscirono ad impedire – e da Bari “Ponte di Pace tra Oriente e Occidente” – la guerra che gli Usa decisero di scatenare contro l’Iraq. Ma adesso, con una guerra in piena Europa che è a un passo da divenire apertamente globale e nucleare, e un G7 a breve e in Puglia, è troppo sperare in un risveglio delle coscienze prima che sia troppo tardi? E cosa dunque di meglio, accogliendo l’appello disperato di Papa Francesco, di una nuova grande iniziativa mondiale da Bari, e sempre nel nome universale di S. Nicola che neppure l’ormai vero arbitro delle sorti della Terra, Vladimir Putin, può rifiutare come Ambasciatore di Pace?
A pochissimo tempo da elezioni europee vitali per le sorti dell’Umanità, ma quasi oscurate dagli scandali della politica, non è certo l’ora di traccheggiare oltre, ma scegliere con un voto consapevole per la Pace sperando in un miracolo che, extrema ratio, solo con l’aiuto di Dio può essere ancora possibile.
Enrico Tedeschi