INTERVISTA – Mariangela Cutrone, in arte Mary Empatika, originaria di Palo del Colle (BA) e trapiantata in Abruzzo da ormai sei anni è una giornalista freelance di cultura, salute e benessere, blogger e poetessa, oltre che educatrice. Dopo aver pubblicato “Le parole empatiche” il suo primo libro di poesie a gennaio 2023 (puoi leggere qui l’intervista: https://www.corrierepl.it/2022/12/10/intervista-mariangela-cutrone-racconta-il-suo-libro-di-poesie-le-parole-empatiche/ ), torna con una seconda raccolta “Canzoni per anime elette”, disponibile in tutte le librerie d’Italia e negli store online dal 15 aprile 2024 per Versi Edizioni.
Ho trovato delle similitudini con il tuo precedente libro. In cosa differisce questo nuovo?
Sì, hai colto bene perché anche nel precedente libro c’era come tematica quella dell’incontro, che è una delle tematiche su cui fa anche leva questo secondo, però mentre l’altra volta se ne parlava prendendo in considerazione l’empatia, questa volta parlo anche del sentimento amoroso che ho voluto approfondire in tutte le sue faccettature. Quindi non soltanto l’amore nei confronti di una persona, ma anche l’amore nei confronti di sé stesso, del proprio lavoro, di una passione per poi arrivare all’amore incondizionato, quello nei confronti di un figlio. L’intento di quest’opera è quella di far immergere il lettore in un viaggio nelle mutevoli dinamiche e nei vari colori di questo sentimento che è molto inflazionato lo so, ma spesso si finisce per banalizzarlo e di limitarlo solo a un rapporto a due e, invece, per me tutto è amore.
Qual è il concetto di amore che trasmetti?
L’amore come un sentimento nobile che ci mobilita e sono del parere che non si può fare a meno di essere innamorati di qualcosa, di un progetto, di una canzone, di una persona, perché – come ho scritto anche nell’introduzione del libro – le riconosci le persone che non sono innamorate, sono quelle persone spente, quelle persone avide. Sono dell’idea che l’amore ci dà diversità, ci dona quella vitalità che fa la differenza, che ci permette di affrontare la quotidianità e la vita stessa con una grinta, un’energia in più. In particolare, l’amore per un figlio è quanto di più puro e incondizionato esista, la forma suprema dell’amore perché quando si ama un figlio si ama senza limiti e soprattutto lo si fa senza aspettarsi che l’altro ricambi. Quindi secondo me è proprio la vera essenza dell’amore.
Poi, però, nelle poesie c’è anche l’altra faccia della medaglia di questi sentimenti come dicevi appunto “nobili”, ossia la disillusione, l’ossessione e la perdita.
Sì è vero, infatti questa è un’altra sfaccettatura dell’amore che ho affrontato in questa raccolta, ossia quell’amore desiderato, che alle volte diventa anche fonte di illusioni e che ti fa diventare un po’ cinico. Insomma, quel sentimento che porta a proiettare sull’altro ciò che desideriamo, quindi una forma di amore non sano perché purtroppo nella vita umana, nel corso della nostra esistenza, incontriamo anche quelle persone che ci rimandano di noi un’immagine distorta. Sono quelle persone che inevitabilmente ci fanno sperimentare una forma di amore che non è in coerenza con quello che siamo e con quello che vogliamo, perché l’amore purtroppo ci può anche creare questo tipo di sofferenze e dolori. E questo accade spesso quando non si sta bene con sé stessi, quando non ci si ama perché quando non lo si fa si inizia a diventare vittime oppure anche carnefici di questi tipi di amori sbagliati. Da questa riflessione è nata appunto la poesia “Errando tra le disillusioni” in cui faccio riferimento alle esperienze negative che ahimè riguardano anche l’amore alle volte.
E in tutto questo, in qualche poesia parli anche del silenzio, perché?
Quando si ama qualcuno le parole non bastano. O meglio, anche i silenzi diventano sonori. Sono in grado di esprimere emozioni che spesso le parole non sono in grado di esprimere in maniera soddisfacente. Soprattutto in quegli amori che in cui c’è un margine di attesa superiore, i silenzi hanno un valore prezioso perché comunicano il desiderio e la non presenza dell’altro. Una poesia emblematica di questo pensiero è infatti: “I silenzi tra di noi”
I silenzi tra di noi
sono assordanti
scuotono nel profondo
dove l’anima non riesce
a stare ferma
in attesa di melodie da cogliere
in piccoli segnali
dispersi qua e là.
Non siamo fatti
per essere dei semplici spettatori
di emozioni autentiche
scalpitano inquiete
attendono un cenno
per estirpare dighe
attraverso fiumi di parole
frasi non dette
ma sentite col cuore
che ascolta davvero
coglie i significati di ieri
mescolandoli al presente.
Si connette a te
che da lontano
sorridi al mondo
quando un gesto semplice
ti raggiunge ovunque tu sia
affinché questi silenzi
si azzerino lasciando spazio
alla vita senza se e ma quella dimensione idilliaca
che appartiene solo
ad anime elette come noi
che si contaminano con suoni
di soavi danze lisergiche.
L’ultima della silloge è “Poesia è dentro e attorno a me” che conferma ancora una volta nero su bianco il tuo attaccamento. Cosa ti ha spinto a riprovarci?
Parto da un aneddoto per risponderti. Molte di queste poesie sono nate molto prima de “Le parole empatiche” (ride, ndr). Le ho ripescate a distanza di anni, quando mi sono recata in Puglia dai miei genitori e ho recuperato un’agenda sulla quale avevo prima l’abitudine di annotare dei versi. In quel periodo mi ero sentita con un mio amico editore che mi aveva proposto di scrivere una raccolta di poesie d’amore insieme ad una raccolta di canzoni, perché lui aveva avuto modo di leggere in anteprima il progetto del primo libro, e mi disse che le mie poesie assomigliavano a testi di canzoni. Allora, alimentata dalla voglia di parlare d’amore, ho ripescato questa agenda e lì ho ritrovato proprio queste poesie; alcune le ho un po’ modificate, e mi sono resa conto che ne valeva la pena trovare una carta anche per loro.
È cambiato, se è cambiato, qualcosa nel tuo modo di approcciarti alla poesia rispetto al primo esperimento?
Mi sono ritrovata nuovamente a scrivere sotto forma di poesia anche se attualmente sto sperimentando altri generi. Ad esempio in questi mesi mi sto cimentando nella scrittura di un romance e mi sono resa conto che però la poesia rimane il genere privilegiato per poter esprimere al massimo me stessa, perché riesce a scavare nella profondità di quello che è la mia anima. Tuttavia sì, credo sia cambiato un po’ il mio modo di comunicare con la mia poesia, questo è vero, perché un po’ col passare del tempo mi sono resa conto che in fin dei conti si avvicina molto alla prosa, e un po’ credo di star proprio evolvendo il mio stile, il mio modo di esprimere concetti che prima però venivano espressi solo sotto forma poetica. Infatti con “Il mio ti amo” e “Una parte di me”, ad esempio, è come se in qualche modo stessi iniziando ad anticipare, a dare degli input sul cambiamento della mia penna.
Anche in questo secondo tentativo ti contraddistingui sempre per aver inserito alla fine una playlist consigliata da accompagnare alla lettura. Su cosa ti sei orientata sta volta?
Certo, era impensabile per me non includerla. La musica è sempre fonte di ispirazione, non posso fare a meno di scrivere ascoltando i miei brani del cuore. Infatti quelle che ho inserito sono le colonne sonore ideali per la lettura delle mie “parole tradotte in versi”, una playlist che è stata una compagna d’avventura nella selezione dei testi e nella scrittura, quindi consiglio vivamente di immergersi tra le pagine del libro con queste atmosfere in sottofondo che esprimono al meglio le emozioni e gli ambienti suggestivi che ho voluto simulare con la mia poesia.
All’interno del libro ci sono anche delle illustrazioni. Come mai hai scelto di inserirle e che significato hanno?
Credo fortemente nel funzionale dialogo tra le varie forme artistiche e quindi non potevano mancare delle illustrazioni che per altro sono ad opera di Davide De Brita, il mio compagno, che ha tradotto in disegno i concetti che ho espresso a parole, dando al lettore la possibilità di riflettere anche visivamente sulle tematiche affrontate.
Nonostante tutto il calderone di emozioni penso che il filo conduttore sia in realtà la purezza. Mi sbaglio?
No affatto, per me la purezza è essenziale, vuol dire andare oltre le sovrastrutture che solitamente ci accompagnano purtroppo nella vita di tutti i giorni. Io immagino come se fossimo in un certo senso davanti a uno specchio e grazie all’amore di questo specchio riuscissimo ad ottenere un’immagine pura di quello che siamo. È come se l’amore ci restituisse la parte più autentica del nostro essere e quindi necessità istintivamente di leggerezza e purezza. Per questo ho voluto affrontare anche il duello tra istinto, quindi la nostra parte dionisiaca, e la ragione che, invece, è quella parte che ci costringe spesso a indossare maschere per convenienza o perché ce lo impone la società.
“Un nuovo mondo” è una delle poesie della silloge. Come sarà il nuovo modo per te?
Un mondo ricco di empatia e di incontri significativi che lasciano il segno, ossia gli incontri con le anime elette, persone che si cercano per condividere esperienze memorabili e che condividono passioni ed emozioni uniche, per cui vale la pena vivere e scriverne. Nonostante le tante brutture, l’individualismo e l’egoismo che dilagano, credo in un mondo in cui si possa collaborare con gli altri e in cui possano nascere incontri di arte e di sensazioni belle ma soprattutto autentiche, un mondo in cui non bisogna mai perdere la speranza e la fiducia nei confronti dell’amore e dell’incontro con l’altro.
Sono previste presentazioni del libro in cui potrai incontrare i tuoi lettori?
Sì, ho in mente di organizzare delle presentazioni e spero di riuscirne a fare anche qualcuna in Puglia. Attualmente ne ho una proprio di lancio esclusiva il prossimo mese a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, dove vivo, in un museo prestigioso. E poi mi piacerebbe anche fare un tour un po’ in giro per l’Italia, perché è bellissimo quando il pubblico ti distribuisce una narrazione diversa di quello che hai scritto, la propria interpretazione.