Nei Paesi Baschi in Spagna, oggi, 21 aprile, gli elettori di questa regione autonoma al confine con la Francia sono andati alle urne per rinnovare il Parlamento locale e i suoi 75 deputati. I separatisti della coalizione EH Bildu, che comprende partiti considerati l’ex vetrina politica della defunta organizzazione terroristica dell’ETA, sono i grandi favoriti. Pertanto potrebbero vincere sui nazionalisti conservatori moderati del PNV, da 45 anni alla guida della regione. Pertanto, la coalizione EH Bildu potrebbe superare i centristi del Pnv, che hanno finora governato con i socialisti del premier Pedro Sanchez, il cui esecutivo si regge sul sostegno di entrambe le formazioni indipendentiste.
Spagna, Paesi Baschi alle urne: favorita la sinistra erede dell’Eta
Poco più di dieci anni dopo l’abbandono, nel 2011, della lotta armata da parte dell’ETA, ritenuta responsabile della morte di oltre 850 persone in quattro decenni di violenza, un risultato del genere costituirebbe un terremoto politico. Tuttavia, negli ultimi anni, EH Bildu ha perseguito una strategia elettorale vincente, mettendo da parte le sue richieste di indipendenza per concentrarsi su questioni sociali, ecologia, femminismo, ecc. “Questa è l’occasione per un cambiamento, per abbandonare politiche obsolete e modi politici di fare le cose, e invertire il senso di inerzia”, ha detto ai giornalisti il candidato di EH Bildu Pello Otxandiano dopo aver votato nella sua città natale di Otxandio. Se EH Bildu diventasse la prima forza del parlamento regionale, “non governerà (…) perché nessun partito vorrà allearsi con lui” per costituire la maggioranza, prevede Pablo Simon, politologo dell’Università Carlos III di Madrid. Il PNV e il Partito Socialista di Pedro Sánchez, terzo nei sondaggi, hanno infatti chiuso la porta a un’alleanza con questo partito guidato da un ex membro dell’ETA. La svolta di queste elezioni regionali lascia quindi il Primo Ministro Pedro Sánchez in una scomoda situazione di arbitro, essendo il PNV un altro alleato parlamentare assolutamente essenziale del suo governo di minoranza.