Un classico dell’erotismo
L’autrice? Un personaggio controverso, una mangiatrice di uomini sul piano dell’esistenza, inizia, poco più che ventenne a tradire il marito Hugh Parker Guiler, questo evento influenzerà la sua scrittura, dapprima nei «Diari» in cui racconta le vicende amorose di personaggi anche famosi che attraversano la sua alcova. Una antesignana. Anaïs Nin Neuilly-sur-Seine, 21 febbraio 1903 – Los Angeles, 14 gennaio 1977) scrittrice statunitense ma francese di nascita.
L’autrice è stata amante di un allievo di Sigmund Freud e di Henry Miller, e propria da quest’ultimo grande scrittore americano che ebbe l’impulso della narrativa erotica, entrando a far parte dei maggiori scrittori ed il libro di oggi è la sua opera più famosa ed emblematica nel campo della letteratura erotica.
Qualcuno dice che il libro è scritto a quattro mani
Per conoscere la scrittrice bisogna leggere il libro. Non è il solito erotismo fine a se stesso, non si scade nella pornografia.
Bisogna leggere i racconti legati al delta di Venere, ecco come lo descrive Matilde, la prima protagonista:
“Pensò che era come la foglia dell’albero della gomma con il suo latte segreto che la pressione delle dita poteva far uscire, la mistura odorosa che assomigliava a quelle delle conchiglie marine.
Così era Venere, nata dal mare, con dentro questo piccolo chicco di miele salato, che solo le carezze potevano far uscire dai recessi nascosti del suo corpo”.
La storia di Matilde, uno dei 15 racconti è dapprima una sorta di viaggio intimistico di una ragazza parigina che va in Perù sulle indicazioni di un Barone, di cui è amante, che le dice che le donne parigine sono sessualmente molto richieste nel continente latino americano.
Giunta a Lima entra in un circuito di oppio e sesso senza violenza in cui diventa centro di interesse di diversi uomini.
Uno di questi è Antonio un pugile che la porta a casa. Matilde scopre che il bell’Antonio con la sua compagna non fa sesso normale.
Un giorno invece con lei, il baldanzoso pugile fa sesso completo. Il racconto di Matilde, si blocca una sera in una casa del nuovo amico, dove scopre il degrado della droga, e soprattutto il vizio del maniaco pugile che amava allargare con il coltello le ferite delle puttanee, fermato sul momento cruciale dalla polizia.
Insomma storie si, ma certo non banali, c’è tensione, emozione, bella scrittura, creatività, stile e percezione del subsconscio di una scrittrice che aprì certamente un filone.
Un altro aspetto della soffitta dei libri, certamente intrigante e piacevole.
La Rete