Successo della commedia ‘Dopotutto sono solo fantasmi’, di scena ieri sera al teatro Tarentum di Taranto
Una realtà vista e vissuta attraverso il filtro di una comicità affatto farsesca, ma ugualmente coinvolgente, quella della commedia ‘Dopotutto sono solo fantasmi’, andata in scena ieri sera al Tarentum.
Un’opera ideata e scritta a quattro mani da Marcello Abrescia, protagonista sulla scena, e dalla brava regista Tiziana Sibilla, per l’occasione anche convincente attrice.
Una commedia che ha sorpreso piacevolmente il folto pubblico presente in sala, ma che ha rappresentato anche le difficoltà della vita, declinate attraverso la comicità dei personaggi e delle situazioni, talvolta paradossali, ma spesso aderenti alla realtà.
Spunti di riflessione
Tanti gli spunti di riflessione su questo testo che, scevro dalle usuali trovate farsesche di un certo tipo di comicità, ha lasciato un segno.
Ha indotto gli spettatori a specchiarsi nella vita, con le sue difficoltà, con i suoi tanti problemi. Tutto reso possibile anche da una marcata caratterizzazione dei ‘tipi’ sociali che affollano di frequente la nostra quotidianità. E le situazioni sono state consequenziali, anche se arricchite dalla costante presenza di due fantasmi, poi rivelatisi provvidenziali per la soluzione dei problemi del povero Giustino Allocca, impersonato mirabilmente da Marcello Abrescia.
La trama
L’amore per la propria casa, le difficoltà economiche di un momento drammatico della propria esistenza, la folla di ‘avvoltoi’ pronti a trarre profitto dalla situazione, hanno reso il protagonista Giustino un uomo solo, anche all’interno della propria famiglia.
Circondato infatti da una moglie vanesia, interpretata con eleganza da Paola Feola, e da una figlia succube della madre, ha trovato conforto nell’onnipresente portiere, sulla scena interpretato da un bravissimo Sandro Frisenda che ha dato grande comicità al personaggio.
Ma l’elemento più significativo é stato il rapporto, a dir poco, conflittuale con la cognata Titina, resa da una straordinaria Ada Fasano.
Le situazioni così si sono susseguite in un ritmo che non ha trascurato però la psicologia del protagonista, preda in molti momenti dello sconforto più totale. Insomma uno spaccato di vita intessuto, pur nella sua drammaticità, di situazioni comicamente grottesche.
I fantasmi
Spettatori, ma anche attori degli eventi, due fantasmi, condannati sulla terra da 500 anni fino al riscatto dell’immobile ‘storico’ di Giustino da parte del suo legittimo proprietario. Ovvero un discendente della nobile famiglia dei Caracciolo.
E saranno proprio loro a dare una svolta alle vicissitudini del nostro Giustino e a rappresentare l’epilogo, che non vogliamo svelare, di questa vicenda.
Una formula diversa
Un testo nuovo, dunque, che richiama per certi versi la comicità di Edoardo, di un certo spessore, interpretato con misura e, in taluni casi, con frizzante ilarità, da interpreti amatoriali, ma spesso convincenti.
Un plauso dunque agli autori, ma anche a questi attori che si sono messi alla prova in un modo nuovo di fare comicità.
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