Tra calunnie e verità il ’68 ha lasciato un segno indelebile nella storia
Tanti gli avvenimenti che scrissero la storia nel’68, Dall’uccisione di Kennedy alla guerra in Vietnam, dalla tragica morte di Martin Luther King alle proteste degli studenti.
Avvenimenti che diedero il via a un radicale mutamento culturale, ideologico e, in taluni casi politico, come in Francia. Avvenimenti che espressero in una voce unica la necessità di quella libertà ancora negata.
Una libertà totale che investisse tutti gli ambiti sociali e che rappresentasse il radicale svecchiamento di un sistema ancora imbalsamato in vecchi standard socio- culturali.
Movimenti di massa che nelle piazze fecero senire la loro voce, chiedendo una rottura con il passato.
Da Berkley a Roma
Le prime avvisaglie di un’esigenza di rinnovamento vennero proprio dagli Stati Uniti, già a metà degli anni sessanta. In un’America dove il razzismo era ancora endemico e la guerra in Vietnam mieteva vittime, furono i giovani a manifestare il loro dissenso, la loro rabbia.
E allora, come oggi, si levò un grido unico in tutte le principali università statunitensi. Basta! Basta con le discriminazioni razziali che colpivano gli afroamericani, basta con una guerra imperialistica, quale quella in Vietnam.
Dall’università di Berkley, in Californià, occupata dagli studenti a fine ’64, soffiò il vento della protesta che giunse in Europa due anni più tardi. E fu il ‘68
Indubbiamente furono altre le istanze degli studenti italiani, legate alla propria realtà socio-culturale, ma la contestazione, comunque si estese anche a problemi di carattere internazionale.
Nell’Italia sonnacchiosa degli anni ’60 intenta a ricostruirsi, dopo la tragica parentesi del II conflitto mondiale, da Trento a Milano, da Torino a Roma gli universitari e liceali si ribellarono a un sapere retrivo, ancorato a parametri didattici che svilivano le loro personalità.
Si chiedeva un nuovo sapere che consentisse loro, attraverso un dialogo costruttivo col docente, di capire il passato per proiettarsi nel futuro. Iniziava lo svecchiamento della scuola, ma iniziava anche una vera rivoluzione ideologica.
Nacquero così nuovi miti in ogni ambito, da quello politico a quello musicale, da quello letterario a quello artistico.
Il maggio francese
Ma fu la Francia a dare un volto nuovo alla storia. La protesta infatti non coinvolse solo studenti universitari, ma anche operai , intellettuali ed assunse un carattere marcatamente politico Ed esplose quel malessere sociale che contestò aspramente la politica francese, dominata dal nazionalismo del generale Charles de Gaulle.
Furono infatti tante e, spesso, molto animate le manifestazioni nel maggio francese e contribuirono notevolmente al tramonto politico del presidente de Gaulle.
Cambiamento o fallimento?
Tra le tante chiavi di lettura di questo periodo storico, spesso ignorato o sorvolatao dai manuali di storia, emerge un dato rilevante. Una necessità internazionale di un radicale mutamento dei parametri culturali, sociali, politici attuati fino a quel momento dalle diverse Nazioni.
E se finalmente si desse voce al popolo, oggi, come allora, emergerebbero quelle verità scomode che comunque possono fare la storia.
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