Riceviamo e pubblichiamo nota congiunta del gruppo regionale di Fratelli d’Italia – il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro – riguardante la mozione di sfiducia votata ieri in Consiglio regionale e le contraddizioni di Conte e Calenda
“All’indomani del voto sulla mozione di sfiducia al presidente Emiliano riteniamo che vada fatta un’analisi politica che vada oltre a chi ha vinto e chi ha perso e che, quindi, spieghi anche la ratio che ci ha spinto a presentare una mozione quando non il centrodestra, ma i leader del centrosinistra (Schlein, Boccia, Bonelli, Fratoianni, Calenda) e del Movimento 5 Stelle (Conte) un giorno sì e l’altro pure puntavano il dito contro Emiliano e chiedevano: un forte ‘no’ al trasformismo come ricerca del consenso, discontinuità politica, azzeramento della Giunta. Sono loro a essere venuti a Bari a dare lezioni di moralità e legalità a Emiliano! Non ci risulta che sia venuto un solo leader del centrodestra a fare comizi contro Emiliano. Quindi, è apparso chiaro, che a ‘sfiduciare’ Emiliano era esattamente la sua maggioranza, il suo campo largo, ma a livello romano. E quello regionale?
Svelato l’arcano: ieri i pugliesi hanno capito che le missioni baresi di Giuseppe Conte o le pesanti invettive di Carlo Calenda servivano solo per buttare fumo negli occhi dei pugliesi e per accaparrarsi qualche voto in più alle Europee, dove M5S e Azione, sulla scheda, devono fare i conti con il meccanismo delle preferenze. Ma in Regione i quattro consiglieri filo Emiliano sono rimasti tali – e per questo potevano evitare la pantomima di sedersi nei banchi della minoranza -, cos? come rimangono fedelissimi di Emiliano i tre consiglieri di Calenda.
La nostra mozione serviva proprio a fare un’operazione politica di VERITÀ: chi sta con chi ha creato in Puglia il più grande sistema di trasformismo politico e clientelare e chi no. Quel s? o no detto a viso scoperto al microfono ha snidato gli equivoci una volta per sempre, per cui ‘avviso ai naviganti’: i quattro consiglieri del M5S fra poco più di un mese torneranno in giunta e nei posti di potere (non a caso e guarda caso Emiliano non ha dato a nessuno la delega al Welfare, né ieri si è proceduto a sostituire il vicepresidente del Consiglio regionale!), così come i tre di Azione continueranno a essere di lotta sui giornali e di governo nelle stanze del potere.
Ringraziamo l’unica consigliere coerente con i pugliesi del M5S, Laricchia, per aver sostenuto la mozione del centrodestra, cos? come ringraziamo i colleghi di Italia dei Valori, Stellato, e dell’Udc, Lanotte, per essere stati coerenti con le posizioni assunte dai loro leader nazionali”.