FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM ribadiscono la richiesta di un confronto per trovare soluzioni concrete che superino la crisi
Il 16 aprile scorso si è svolta l’assemblea dei lavoratori, all’esterno dello stabilimento di Grottaglie/Monteiasi, per rivolgere un messaggio di allarme a tutta la comunità a seguito delle notizie emerse sulla stampa riguardanti la profonda crisi che impatta Boeing l’unica committente della Leonardo Aerostrutture. All’iniziativa hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali che hanno, all’unisono, solidarizzato con le legittime preoccupazioni dei dipendenti impegnandosi, ciascuno per il proprio ruolo, a sollecitare l’azienda (che vede il MEF come azionista di maggioranza) sul mantenimento degli impegni presi riguardo alla solidità di prospettive dello stabilimento.
L’unica ad essere colpevolmente assente in un confronto inclusivo, partecipativo e trasparente con i rappresentanti dei lavoratori e le segreterie territoriali, è stata proprio l’azienda Leonardo SPA nonostante, già in data 09/04/24, le scriventi avevano chiesto un incontro all’HR della Divisione Aerostrutture. Da allora, da parte della società, non c’è stata neanche la volontà di discutere di una criticità che, seppur poco chiara e legata a ripercussioni reputazionali che stanno coinvolgendo la committente, ha un oggettivo nuovo impatto sui volumi produttivi dello stabilimento e di conseguenza sulla gestione organizzativa delle attività. Come se non bastasse, infatti, nei giorni scorsi abbiamo appreso dell’uscita di un nuovo piano produttivo “Z60” inviato dalla Boeing che prevederebbe una riduzione delle consegne al cliente generando un aggravio dell’insaturazione del sito.
Riteniamo questo atteggiamento non solo intollerabile ma soprattutto poco rispettoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, gli unici artefici dei risultati raggiunti dal programma B787 nel corso degli anni. Ricordiamo altresì che solo grazie alle iniziative e alle proposte messe in atto dalle OO.SS. si è riusciti ad impedire alla Leonardo di isolare il comparto Aerostrutture (e, soprattutto, il sito grottagliese) rispetto alla violenta crisi causata dalle normative anti-covid sul traffico aereo.
I tanto decantati progetti di diversificazione già avviati, data la complessità del business di riferimento, purtroppo non generano carichi di lavoro adeguati a mitigare gli effetti derivanti dalle incertezze del mercato Boeing e del programma B787, così come già denunciato a valle dell’osservatorio strategico, tenutosi alla presenza dell’AD di Leonardo, nel comunicato FIM/FIOM/UILM Nazionali dell’8 maggio scorso.
Tanto premesso, informiamo i lavoratori che in data odierna solleciteremo un nuovo incontro all’HR della divisione, auspicando che possa avviarsi un confronto ad oggi inesistente anche a livello di sito.
Riteniamo, inoltre, necessario coinvolgere la Regione Puglia chiedendo un tavolo di confronto al fine di garantire una prospettiva industriale per il sito di Grottaglie a tutela di tutti i lavoratori a partire dai lavoratori dell’indotto già provati dal massiccio utilizzo degli ammortizzatori sociali (cigo/cigs) negli anni di fase pandemica.
Sarebbe utile ed opportuno che tale confronto, tra la Regione Puglia e le organizzazioni sindacali, avvenisse anche alla presenza della Leonardo SPA (come mai avvenuto in passato, nonostante le nostre continue sollecitazioni) per mettere a fattor comune, tra tutte le parti coinvolte, lo stato dei contratti di programma messi a disposizione nei confronti della società e le reali ricadute su tutti i lavoratori del perimetro Leonardo.
Resta inteso che, se la Leonardo dovesse continuare a sottrarsi al confronto con le scriventi, decideremo con i lavoratori le azioni sindacali da intraprendere.