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James Kennaway – «Whisky e Gloria»

Un altro pezzo di storia, un altro racconto di guerra, un scrittore scozzese, James Kennaway

Una vita breve dal 1928 al 1968. Quarantanni chiusi da un infarto.

Quello che abbiamo nella soffitta è il suo primo e miglior romanzo, scritto proprio a ridosso della seconda guerra e quindi ricalca, in una certa misura, la stessa esperienza personale di Kennaway.

Non c’è nulla di più straordinario, per i racconti storici, della dimensione realistica della narrazione

Tanto è vero che il libro, stesso titolo, è stato trasformato in un noto film interpretato da Alec Guinness e John Mills e diretto nel 1960 dal regista Ronald Neame.

Forse vi chiederete il perché di questo titolo “Whisky e gloria” ed è il fiume di questa bevanda invecchiata, tipica della Scozia.

Il romanzo è ambientato in un castello che fa da caserma al reggimento scozzese – dove ci troviamo, con un reggimento nel secondo dopoguerra – durante un inverno nevoso e gelido, ed il liquido liquoroso viene versato a fiumi nelle feste dei soldati, ma anche durante le solitarie bevute.

Tunes of Glory era il titolo originale del romanzo che alla lettera sarebbe ‘Motivi di Gloria’, quasi in senso ironico dal momento che la storia, più che mostrare eroismi di sorta, è piuttosto un dramma psicologico, con persone che scontano, dopo la guerra, frustrazioni, rimorsi e debolezze.

L’autore come abbiano accennato morì nel 1968, a 40 anni, di un attacco cardiaco durante la guida.

Aveva completato sette romanzi (due pubblicati postumi) e numerose sceneggiature cinematografiche.

Secondo il suo biografo Trevor Royle, era ’un candidato classico per un attacco di cuore, un po’ sovrappeso, un fumatore con uno stile di vita ad alta tensione ’

C’è stato nervosismo, una certa predilezione per i rischi e i pericoli emotivi, se non fisici, che emerge molto chiaramente nei suoi romanzi.

Tunes of Glory: in questo suo primo romanzo, tutto ruota sul antagonismo tra il colonnello Jock Sinclair, che ha combattuto la sua strada fino dai ranghi inferiori e il colonnello Basil Barrow, un uomo freddo, privo di senso dell’umorismo che arriva a prendere il comando in questa città della contea scozzese in pieno inverno.

Egli cerca di imporre le sue regole interne sul disordine che impera, tuttavia è un debole, pieno di problemi, risente della guerra appena finita. La storia si intreccia, ci sono amori e feste, incomprensioni e scontri, alla fine, quando le cose sfuggono di mano, Barrow si suicida.

La scena finale è un rito funebre, ma anche il prendere atto di cosa significhino la guerra, le personalità in gioco nel mondo militare ed il terribile senso di vuoto che lascia un evento cosi tragico.

Il romanzo è bello, toccante e commuovente, sia pure con i suoi risvolti allegri delle gag quotidiane. Salvo l’amarezza alla fine.

Per questo realismo è stato anche un film di successo.

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