L’incontro di Seul di oggi, segna il primo vertice in cinque anni tra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il premier cinese Li Qiang e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, in cui i tre leader dei Paesi confinanti hanno riaffermato questo lunedì il loro impegno per la “denuclearizzazione della penisola coreana” e la pace. Forti tensioni hanno interrotto le relazioni tra i tre paesi negli ultimi anni, in particolare a causa del riavvicinamento della Corea del Sud e del Giappone agli Stati Uniti. Ma questa ripresa del dialogo è riuscita comunque a sfociare in una dichiarazione congiunta.
Cina, Giappone e Corea del Sud concordano sulla “denuclearizzazione della penisola coreana”
Una posizione, che ha fatto infuriare la Corea del Nord e il regime di Kim Jong-un. Il riferimento alla denuclearizzazione della penisola coreana durante il vertice di Seul costituisce una “grave provocazione politica” che “violerebbe la posizione costituzionale” della Corea del Nord “come Stato dotato di armi nucleari”, ha denunciato un portavoce del Ministero degli Esteri nordcoreano. La questione non era ufficialmente all’ordine del giorno dei colloqui tra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il premier cinese Li Qiang e il primo ministro giapponese Fumio Kishida. Ma il lancio di un satellite annunciato come imminente dalla Corea del Nord, un Paese dotato di armi nucleari, ha portato con forza la questione nordcoreana al vertice. Prima dell’incontro, Pyongyang aveva informato la guardia costiera giapponese dell’apertura per otto giorni, nella notte tra domenica e lunedì, di una finestra per il lancio di un satellite spia, lancio che violerebbe le sanzioni adottate dall’ONU contro la Corea del Nord.
Temi delicati
Tuttavia il primo ministro cinese Li Qiang, il primo ministro giapponese Fumio Kishida e Yoon Suk-yeol, il presidente sudcoreano, si sono concentrati su temi in cui la cooperazione sembrava possibile: l’economia, gli scambi culturali, le nuove tecnologie, lo sviluppo sostenibile, la salute o l’invecchiamento della popolazione. L’idea principale era quella di rilanciare le discussioni trilaterali, in particolare su un possibile accordo di libero scambio, e di rendere questo incontro nuovamente un incontro regolare. Ciò che emerge dalla dichiarazione congiunta è una ricerca di consenso senza grandi progressi su questioni importanti. Altri temi delicati come i semiconduttori, Taiwan , la presenza cinese nelle acque filippine del Mar Cinese Meridionale, non hanno portato a grandi sviluppi. E soprattutto niente sulla dichiarazione congiunta. Per quanto riguarda i semiconduttori, le restrizioni americane nei confronti dei partner sudcoreani e giapponesi hanno limitato la cooperazione tra i tre vicini. I leader aziendali dei tre paesi si sono impegnati a garantire la stabilità delle catene di produzione. Pechino ha sottolineato che il presidente sudcoreano ha ribadito il suo sostegno al principio della Cina unica nei confronti di Taiwan, mentre Fumio Kishida ha anche espresso preoccupazione per i disaccordi del suo Paese con la politica cinese intorno all’isola e in mare dalla Cina meridionale. Tutti sono quindi rimasti sulle loro posizioni, pur concordando di incontrarsi l’anno prossimo per il vertice che dovrà essere organizzato in Giappone.