Secondo le informazioni della Banca Centrale, il debito pubblico consolidato del Brasile è aumentato, raggiungendo il 76% del PIL, l’equivalente di 8,4 trilioni di R$, e si rinnova al livello più alto dall’aprile 2022. Il debito pubblico è aumentato di 4,3 punti percentuali durante il governo Lula. A fine 2022 la percentuale era pari al 71,7%. Anche le società statali hanno registrano un deficit di quasi 700 milioni di real brasiliani (di R$). Nel rapporto, la BC collega l’aumento del debito alle spese per interessi e alla svalutazione del tasso di cambio.
Brasile: aumenta debito pubblico
Il settore pubblico consolidato – composto da Unione, Stati, comuni e società statali – ha registrato un deficit nominale di 1.043 trilioni di R$ nei 12 mesi fino ad aprile. Il valore è un record nella serie storica iniziata nel 2002. Difatti, il buco nei conti pubblici ha superato per la prima volta il picco registrato durante la pandemia di Covid-19, pari a 1.017 trilioni di R$. Negli ultimi dodici mesi, il settore pubblico ha accumulato un saldo negativo di 266,5 miliardi di R$, pari al 2,40% del prodotto interno lordo del pase. Per quest’anno l’obiettivo del governo Lula è portare a zero il deficit primario. Tuttavia, la nuova regola del quadro fiscale consente una tolleranza di 0,25 punti percentuali nell’obiettivo, il che autorizza una variazione fino a quasi 29 miliardi di R$ al di sopra o al di sotto del valore stabilito. In altre parole il settore pubblico può andare in rosso fino a 42 miliardi di R$ senza che l’obiettivo venga ufficialmente mancato. Nonostante il nuovo quadro normativo, gli analisti dei mercati finanziari stimano che il debito netto del settore pubblico dovrebbe raggiungere il 63,8% del PIL nel 2024.