Cosi comincia il romanzo: ” Il sottotenente fu ferito mentre erano ancora in acqua
Era un esile uomo bruno di nome Rand, un po’ tonto per la verità: che se non avesse fatto il tonto non lo avrebbero beccato, ma lui s’era sporto tutto in fuori sulla sponda della chiatta, perché voleva assolutamente godersi i tiri laggiù a poppa. Erano i primi tiri dell’artiglieria.
Evidentemente qualche batteria della costa, fiutando qualcosa nell’aria, aveva scaricato un paio di colpi: rimbeccò un caccia, intervenne un incrociatore, e altre batterie lungo la costa si accordarono alla spicciolata.
Tutti colpi a casaccio, e l’azione avveniva a più di tre miglia di distanza.
Tuttavia le vampe dei cannoni facevano un certo effetto, e il sottotenente Rand aveva tirato fuori il binocolo per vedere cosa stesse succedendo. Ma il fatto era che non vedeva niente”.
Ancora un libro sulla guerra
Ma stavolta rispondiamo ad una domanda: è possibile scoprire l’uomo nell’animo di un soldato in guerra?
A quante di queste domande risponderebbero oggi tante mamme e mogli dei nostri soldati in missione, e se pensiamo ai protagonisti del nostro romanzo di oggi, americani, ben più alto è il tributo di vite umane.
E qui la domanda potrà essere più cruda: nel momento della ferocia e della violenza quale è la realtà? Pensiamo a tutti quei giovani buttati nel tritacarne delle guerre moderne.
Sotto il sole, mentre infuria la battaglie, un gruppo di marines vive, minuto per minuto, metro per metro una giornata di guerra.
Sono i più umili, che restano a fare il gioco sporco, senza ufficiali, solo un sergente. E’ sempre così.
Caldo, sete, afa, paura e morte accompagna la passeggiata al sole. E il sole è quello italiano delle nostre coste salernitane.
E’ lo sbarco che decise la seconda guerra mondiale, almeno per l’Italia fu così. Siamo in Italia, nel settembre 1943. l racconto è questo, anzi i racconti dei protagonisti, che parlano di se stessi, della loro nascosta realtà che fluisce in modo scarno, semplice ed immediato, mentre infuria la mitragliatrice.
Il tenente che comanda il gruppo viene colpito prima di toccare terra.
Il comando passa al sergente più anziano. L’obiettivo designato è una fattoria isolata, a circa sei chilometri dalla spiaggia.
Il reparto avanza lentamente. Dopo ulteriori sostituzioni, il comando passa al sergente Tyne.
Quando finalmente la fattoria viene avvistata sembra disabitata non c’è nessun segno della presenza del nemico. Ma quando i soldati tentano l’avvicinamento, dalle finestre parte una scarica di mitragliatrice.
Walk in the Sun è il titolo in inglese, ma è anche il titolo del film omonimo del 1945, uscito un anno dopo la pubblicazione.
In genere se un libro arriva al cinema, vuol dire che la storia coinvolge il grande pubblico.
Ed è cosi. Nella foto una locandina del film e sotto alcune scene.
L’autore del libro è Harry Brown , pseudonimo di Peter M’Nab, che non trovate in rete.
Se cercate Harry Brown è il titolo di un film del 2009 che non centra, mentre ce cercate Peter M’Nab è un giocatore di hockey che non corrisponde al nostro.
Dobbiamo fare riferimento alla biografia della copertina del libro. Peter M’Nab è nato nel 1917 a Portland, nel Maine.
Ha studiato a Harvard, dove ha cominciato a scrivere versi con i quali nel 1939 prese il premio Shelley, un premio per i giovani studenti.
Successivamente ha pubblicato raccolte di poesie. E’ stato giornalista redattore del Time e del New Yorker.
“Passeggiata al sole” pubblicato nel 1944, è il suo unico romanzo che ricalca e rievoca le sue esperienze di guerra in Italia.
Uno scopo della soffitta è anche quello di colmare le ingiustizie della rete e dare risalto agli autori e ai libri.
E stavolta abbiamo scoperto uno pseudonimo ed abbiamo celebrato un giornalista – scrittore ed anche poeta: due raccolte di poesie pubblicate“ Il violento” e la “bestia affamata.”
