Principale Ambiente, Natura & Salute Puglia, sabbia, dune e bellissime falesie

Puglia, sabbia, dune e bellissime falesie

Lunghe, sinuose ed incantevoli le coste della nostra Puglia, oltre 900 chilometri di sabbia fine, di roccia e di bellissime falesie che si alternano a tratti antropizzati

Non a caso dopo la recente vittoria di tanti cittadine e cittadini pugliesi, ottenuta sulla legge che affidava le dune in concessione ai privati, è stata stabilita per il 12 d’aprile d’ogni anno a venire la “Giornata regionale della costa”: era da tempo, infatti, che l’Ue dichiarava la nostra fascia litoranea “luogo d’eccellenza” pregna di tesori naturalistici d’elevato interesse floro-faunistico, biogeografico ed ecologico, seppur oggetto di stagionale occupazione da parte di strutture per la balneazione e lo svago, ma anche di tentativi speculativi alberghieri.

L’antropizzazione, comunque regolata scrive l’UE, rende più sterili biologicamente queste nostre coste e questi arenili, questo pur in presenza di vincoli puntuali ((Paesaggistico/SIC/Idrogeologico/Esondazione/DM29/3/Riserva/Protezione/Navigazione/Salvaguardia delle Flora, e ancora L. 4 Giugno 2010 n.96/ D.M. 10 marzo 2020, ecc.)

Sono ormai in molti gli ecologi a livello mondiale che, di fronte al dilagare continuo delle offese agli ecosistemi naturali che ci mantengono in vita, ci presentano due possibili futuri scenari.

Il primo consiste nel fatto che noi si continui ad avere punti di vista a breve termine, con scarso rispetto per il benessere dell’intera umanità e dell’ecosistema, assumendo che ciò che va bene per l’individuo (ed il “privato”) va bene anche per l’intiera società umana e per il pianeta; (come dimostra, per es, l’attuale esecuzione del progetto di prolungamento del lungomare di Ginosa Marina, con contestuale taglio di parte della macchia retrodunale, specie in un periodo come questo di nidificazione d’uccelli, un taglio indiscriminato e contestato da parte della comunità dei numerosi residenti);

il secondo scenario, quello per il quale, oggi e fortunatamente, migliaia di nostri conterranei e centinaia di associazioni ( v. CO.RI.TA e C.I. T.A.N.G.E. ) si stanno attualmente attivando, consiste nell’auspicio che l’uomo (e chi amministra la cosa pubblica) si dirigerà in misura sempre maggiore verso una mentalità a lungo termine, dando il massimo valore alla vita delle specie viventi (la nostra e a tutte le altre), mantenendo così in salute gli ecosistemi di tutto il mondo, ma riducendo anche al possibile la continua crescita delle popolazioni umane ( E.P.Odum,1994).

La nostra costa pugliese, in particolare, possiede da natura tutte le caratteristiche ideali per ottenere la massima biodiversità, anche se ecosistemi costieri in buono stato di conservazione per quanto precede sono attualmente osservabili solo in pochi siti del litorale italiano.

Il 2° Rapporto Nazionale sull’attuazione della Direttiva Habitat 92/43 CEE riporta proprio le “dune costiere” tra le poche tipologie attualmente in “cattivo stato di conservazione”, il che le rende le categorie più a rischio di tutte, ed è per questo che necessitano urgentemente di particolari attenzioni e di interventi pubblici di ripristino, evitando tagli indiscriminati (e contra legem) della flora dunale e della nostra valorosa macchia mediterranea.

La duna altro non è che una lingua di sedimenti, spesso in continuo movimento, in cui le forze della natura scaricano le proprie tensioni (mareggiate), un habitat estremo in cui la vita è pur presente sia nelle forme vegetali che animali.

In tale ambiente s’insediano piante pioniere (pioniere perché aprono la strada ad ulteriori colonizzazioni), che poi creano quel microclima minimale perché anche la vita animale possa essere presente.

Tali ambienti sono caratterizzati da una notevole quantità di sali, clorulo di sodio in primis, e le specie floro- faunistiche che li popolano ne sopportano varie concentrazioni, compresi anche notevoli sbalzi di temperatura e forte luminosità che costringono, per es, molte forme animali endemiche ad avere prevalentemente costumi notturni.

Il segreto dell’alta adattabilità di piante ed animali è dovuto quindi a particolari requisiti fisiologici che li rendono perfettamente adattati alla vita e alla sopravvivenza in tali ambienti estremi.

Occorre considerare, in estrema sintesi, che in ecologia la tendenza allo sviluppo dei sistemi naturali (successioni ecologiche) implica un aumento della struttura e della complessità, per cui tutti gli interventi che contrastano tale tendenza (passaggio e calpestio di persone con possibile rilascio di reflui, installazione di strutture anche non permanenti, taglio e distruzione di flora e fauna, ecc.) creano un pesante disturbo a questi delicati ecosistemi.

Difendere la nostra seducente fascia litoranea pugliese implica un grande impegno morale oltre che culturale ed emotivo, un impegno che dovrà servirci da stimolo per intraprendere decise quanto diffuse azioni di lotta a tutti i livelli per la salvaguardia di quanto resta di questi nostri habitat, così belli, ma altresì delicati.

Il giusto orientamento che riteniamo attualmente fortemente impresso nelle menti e nei cuori di molti cittadine e cittadini pugliesi, che oggi stanno diventando membri effettivi di questa “santa alleanza” in favore della vita e della biodiversità.

Valentino Valentini

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.