Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Il Preside, la scuola e la Biblioteca

Il Preside, la scuola e la Biblioteca

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Questa storia me l’ha raccontata un caro amico (e collega bibliotecario), che lavora in una città del nord, non troppo grande, nemmeno troppo piccola. E’ piuttosto simile a quanto avvenuto, di recente, anche dalle nostre parti, con un esito, però, del tutto differente!    Narrava, l’amico, delle ataviche e comuni carenze di spazio di un istituto scolastico cittadino (un liceo classico, nello specifico) e della conseguente necessità di reperire locali, onde ospitare le relative classi, che erano andate a moltiplicarsi, a cagione di brillanti operazioni di  marketing, che avevano sollecitato all’iscrizione frotte di ragazze e ragazzi…   

Gli Enti preposti al reperimento dei nuovi spazi da adibire ad aule scolastiche, dopo ampia e approfondita disamina di quanto potesse offrire il territorio, si erano risolti nella decisione di utilizzare alcune sale della locale biblioteca…    Una soluzione che, a prima vista (a detta degli operatori bibliotecari), avrebbe rischiato di pregiudicare o, quantomeno, limitare le normali attività dell’istituzione: i locali selezionati, infatti, sarebbero stati proprio quelle sale adibite a deposito di alcuni dei “fondi” più richiesti dal pubblico (narrativa e storia locale, per intenderci); con tutta evidenza, i miei colleghi non avrebbero potuto soddisfare le richieste dell’utenza, divenendo, i testi appartenenti a quei “fondi”, assolutamente inaccessibili durante lo svolgimento delle attività scolastiche.    Questa situazione, inevitabilmente, aveva suscitato un vivace dibattito: da una parte, i bibliotecari, che, in qualche modo, intendevano difendere i propri spazi e, quindi, anche i diritti degli utenti; dall’altra, evidentemente, amministratori e istituzione scolastica, ben felici di aver, comunque, trovato una soluzione “a buon mercato”…   

Lo stesso dibattito, inevitabilmente, aveva “tracimato” anche sulla stampa locale e la questione, quindi, era divenuta di ampio dominio pubblico…    Alla fine, comunque, la decisione assunta dalle istituzioni era stata favorevole alla scuola, che si era vista assegnare gli spazi bibliotecari, onde ospitare un paio di sezioni…    Non del tutto soddisfatto dell’avvenuta “vittoria”, però, il dirigente scolastico aveva pensato bene di rivalersi, in qualche modo, su chi, tra gli operatori bibliotecari, più si era esposto a “difesa” degli spazi della storica istituzione culturale cittadina…    A detta del mio amico e collega “settentrionale”, dunque, il preside in questione si era “preso la briga e, di certo il gusto”, di irrompere, in malo modo, nell’ufficio di competenza dell’anziano bibliotecario, proferendo colorite espressioni, che denunciavano la sua riprovazione nei confronti di chi, in fondo, aveva voluto soltanto salvaguardare gli spazi di un’istituzione pubblica…   Con pazienza e biblica sopportazione, il mio collega aveva ascoltato e accolto il profluvio di espressioni gratuite e ingenerose che il dirigente scolastico (anzi, “il preside”, come aveva tenuto a farsi chiamare…) gli aveva riservato.  

Dopo aver ascoltato questa storia, avevo fatto notare al mio amico – con malcelato orgoglio e un pizzico di sano campanilismo! – come ben differente era stato l’evolversi delle vicende dalle nostre parti, in una situazione pressoché analoga!…    Da noi, quando uno storico liceo cittadino si è trovato nella necessità di ottenere nuovi spazi per le sue classi (andate vieppiù aumentando), è stato molto semplice addivenire alla soluzione di ospitarle nei locali della più antica e nobile biblioteca cittadina.

Una soluzione che ha ampiamente soddisfatto tutte le parti in gioco: gli amministratori, ben felici di aver risolto un problema “a stretto giro di posta”; il liceo, con studenti, personale e dirigenti, felice e contento di essere ospitato in una struttura così prestigiosa…    In ultima analisi, da noi, la questione si era risolta in tempi rapidi, con un intervento concreto, senza polemiche o lamentele di sorta.    

Come dire: il sano pragmatismo meridionale, alla faccia della sterile dialettica settentrionale!…    “Lassù”, chiacchiere e parole a vuoto…   “Quaggiù”, tutti felici e contenti!…    O no?…  

Gabriele De Blasi

Imperat. Adriano 10/b, Lecce, 338 4771579

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