Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Amare il diritto nella pratica quotidiana, i suggerimenti di una docente

Amare il diritto nella pratica quotidiana, i suggerimenti di una docente

Dario Patruno

Ho avuto occasione di incontrare la prof. Laura Morlotti alla Bocconi di Milano dove insegna nei corsi di Diritto Privato, Dipartimento di Studi Giuridici, attualmente impegnata sul territorio nazionale alla diffusione di un originale libro dal titolo “Diritto privato. Schemi riassuntivi, casi pratici con soluzioni, domande & risposte“ edito da CEDAM nel 2023.

Alla docente che da anni insegna anche nelle scuole superiori della provincia di Varese abbiamo posto alcune domande, considerato l’unicum della sua esperienza professionale.

Professoressa, a quali studenti si rivolgono i suoi corsi e qual è lo scopo degli stessi?

I corsi si rivolgono agli studenti del primo anno di università che per la prima volta affrontano una disciplina particolarmente difficile, ma altrettanto stimolante ed attuale. Lo studio del diritto privato, soprattutto attraverso l’analisi di casi pratici, permette agli studenti di affrontare con maggiore consapevolezza i problemi della vita quotidiana.

 Quale concetto di giustizia i ragazzi hanno nell’approccio allo studio del diritto che coinvolge le situazioni di ordinaria ingiustizia che affrontano ogni giorno?

I ragazzi apprezzano molto lo studio del diritto perché ne comprendono l’utilità pratica. Tale disciplina, infatti, consente loro di munirsi delle giuste conoscenze per difendersi dalle ingiustizie quotidiane. 

Le difficoltà di apprendimento dei ragazzi che vengono fuori dalla Scuola media superiore, dove la spinge a orientare la vasta gamma dei diritti soggettivi, intesi come facultates agendi?

La difficoltà nell’organizzazione e nella gestione del tempo, ed i problemi legati all’ansia e alla pressione accademica sono problemi comuni per le matricole. La consapevolezza da parte del docente di tali difficoltà richiede, pertanto, un approccio didattico al passo con i tempi e diretto a comprendere le difficoltà dei discenti per potenziare le loro capacità nei vari ambiti della vita, infondendo così maggiore sicurezza nell’esercitare pienamente i loro diritti.

Quindi la didattica, come cambia verso persone che impattano sul sistema universitario?

La didattica deve ispirarsi al seguente principio: “sento e dimentico, leggo e ricordo, applico la teoria alla pratica ed imparo “.

Le sole lezioni frontali sono ormai superate: il docente non deve essere un transfer di conoscenze, ma deve stimolare l’apprendimento coinvolgendo gli studenti nella soluzione di casi pratici che hanno una ricaduta nella vita di tutti i giorni: una vita scandita dall’applicazione di innumerevoli norme che è bene comprendere.

La sua persona è cambiata nell’approccio con i discenti sempre più fragili e desiderosi di essere ascoltati nel crescere non solo anagraficamente?

Proprio l’ascolto degli studenti, la percezione delle loro fragilità e difficoltà nel mantenere la concentrazione, mi hanno indotto a scrivere un libro di diritto privato sintetico e con un taglio pratico che affronta casi reali. La finalità del libro è proprio quella di accompagnare gli studenti nella comprensione della materia in modo tale da renderli più sicuri nell’affrontare l’esame. Scarsi risultati sul piano dell’apprendimento sono demotivanti e creano ulteriori insicurezze e fragilità ed è per questo che è importante studiare con metodi innovativi e più efficaci sul piano dell’apprendimento. Comprendere il diritto privato, attraverso numerosi esempi e schemi riassuntivi, ed il richiamo a casi pratici che hanno una ricaduta nella vita di tutti i giorni, ritengo sia un buon metodo per arrivare preparati all’esame.

L’auspicio nel salutarci è sintetizzato da Paolo Grossi in “Prima lezione di diritto”, 2004, editori Laterza, “si può e si deve parlare di diritti ma non separatamente dai doveri che competono a ciascuno di noi. E’ il mio dovere che opera il recupero sociale del mio diritto, perché è solo grazie a questo che questo diventa parte integrante della società della società.… Dunque: pienamente condivisibile il puntare sui diritti, ma ciò va fatto all’insegna di un’etica della responsabilità.”

 

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