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Responsabilità e Etica nella professione del farmacista

Responsabilità e Etica nella professione del farmacista : è possibile partire da quello che abbiamo incontrato ? Una moralità nuova.

di Francesco Di Molfetta
Parto da un ricordo lontano, forse di 20 anni fa . Avevo trasferito la mia farmacia dal centro storico di Andria grazie al decentramento in una nuova zona , un giorno una signora molto anziana entra in farmacia e mi racconta che aveva conosciuto mia madre tanti anni prima poiché abitava nello stesso quartiere ; rimasta vedova da pochissimo era appena diventata mamma di una bambina, ma non aveva latte ed era poverissima. Mia madre giovane farmacista le aveva regalato per tutto il periodo necessario il latte in polvere aggiungendo per non umiliarla “me lo pagherai un giorno se potrai “.
Questo racconto è rimasto impresso nella mia mente come fosse avvenuto appena ieri . È stato come un insegnarmi che questa bellissima professione non poteva essere solamente svolta con lo sguardo rivolto solo verso il profitto, ma che ci sono altre cose da considerare .
Il punto focale della questione era ed è mettere al centro la persona , considerare la persona che entra in farmacia come un “fratello” che ha bisogno non solo del farmaco o della prestazione di un servizio o di un consiglio , ma anche di trovare un punto di ferimento , uno sguardo da uomo a uomo.
Certo ognuno di noi, ogni uomo ha insito nel proprio cuore una spinta a fare del bene. Del resto la nostra apertura all’altro, la presa in carico del paziente sono sancite dal nostro Giuramento del Farmacista sancito dal Consiglio Nazionale nel 2005 e dal Codice Deontologico che traccia un percorso di regole, ma vorrei dire un percorso valoriale a cui attenersi.
Si è visto come nella stagione del Covid i farmacisti , direi praticamente tutti si siano resi sempre disponibili. Quando nessuno camminava per strada , quando non c’erano punti di rifermento certi , quando i telefoni squillavano invano e nessun rispondeva , le farmacie sono sempre restate aperte e i farmacisti sempre a disposizione e non solo per erogare i farmaci, per allestire le soluzioni e i detergenti disinfettanti che erano pressoché diventati introvabili, per poi effettuare i tamponi Covid e successivamente per somministrare i vaccini. Ma sopratutto in quei giorni siamo stati sempre in campo per rispondere alle mille domande, ai dubbi e ai timori manifestati dalle persone che incontravamo. Ricordo un bigliettino ricevuto da una nostra cliente il cui padre purtroppo ricoverato non ce l’ha fatta a sconfiggere il Covid, ci ringraziava per quello che abbiamo potuto fare ma sopratutto x averla supportata e confortata in quei terribili giorni. Impegno poi premiato e riconosciuto col conferimento , da parte del Presidente della Repubblica Mattarella , della Medaglia al Merito della Salute Pubblica. Si tratta di una delle più antiche Onorificenze dello Stato Italiano concessa alle Federazioni e agli Ordini Sanitari che durante il Covid non hanno mai fatto mancare la loro presenza , la loro assistenza e vicinanza alle persone.
Ma la storia non finisce qui.
Anche il nostro impegno di moltissimi di noi nel volontariato nasce da questa passione per l’uomo. Porto due esempi . Il primo racconta dei farmacisti aderenti all’ Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione Civile promossa dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti nasce nel 2009 sulla base dell’esperienza dei farmacisti volontari durante le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo . Io ho fatto questa esperienza all’Aquila insieme ad altri due colleghi e ne ho un ricordo vivissimi.
Dicevo , Farmacisti pronti a far da supporto in varie manifestazioni, ma sopratutto con la Colonna Mobile H24 costituita da sei camper farmacia e da tre pick up a disposizione della Protezione Civile , mezzi sempre pronti ad intervenire in tutto il territorio nazionale che hanno consentito interventi rapidi nelle emergenze sanitarie collegate a calamità e a eventi disastrosi, per esempio nell’alluvione che colpì le Cinque Terre nel 2011, nel terremoto dell’Emilia Romagna 2012 è in quello che colpì il Centro Italia nel 2016 ecc.
Il secondo, in cui sono personalmente coinvolto insieme a tantissimi colleghi è l’esperienza del Banco Farmaceutico. È una iniziativa, un progetto grandissimo a favore delle persone più povere , più bisognose che spesso sono costrette a rinunciare al farmaco .
Nasce dall’iniziativa 23 anni fa di alcuni amici farmacisti a Milano che sull’ esempio del Banco Alimentare si erano resi conto delle difficoltà economiche di tante persone che non permetteva loro l’accesso al farmaco. Per cui nelle farmacie che aderiscono volontariamente ,contribuendo anche con una quota di iscrizione , durante tutta una settimana a febbraio si raccolgono farmaci senza obbligo di ricetta medica acquistati e donati dai cittadini. Farmaci che saranno poi destinati agli enti convenzionati che assistono le persone più povere. Sono state ……..le farmacie che hanno aderito volontariamente a tale gesto raccogliendo qualcosa come …….. farmaci . I Farmacisti sono aiutati in quest’opera da migliaia di volontari.
Inoltre in tantissime farmacie in tutta Italia , qui a Bari 15 , grazie ad una collaborazione nata tra Banco Farmaceutico , Assessorato al Welfare della Città Metropolitana di Bari , Ordine dei Farmacisti , Federfarma e Padri Rogazionisti , è possibile recuperare Farmaci integri e quindi ancora validi che necessitano di ricetta medica . Questi Farmaci perlopiù rimangono sul territorio destinati all’ Emporio della Salute i cui locali ristrutturati e concessoci dai Padri Rogazionisti sono ubicati presso il Villaggio del Fanciullo accanto al Policlinico ove due Farmacisti volontari si occupano del ricevimento dei farmaci raccolti e poi della dispensazione degli stessi seguendo norme e regole precise che possano garantire tutto il percorso del farmaco fino all’ utente finale .
Moltissimi di questi farmaci vengono poi inviati anche ad altri Enti convenzionati in quanto si è creata una rete di collaborazione che serve ad evitare il più possibile sprechi .
La Fondazione Banco Farmaceutico inoltre si occupa anche delle donazioni aziendali , ad oggi ben 65 , di Farmaci , integratori, presidi medici e prodotti per l’igiene .Hanno beneficiato di queste donazioni aziendali ben 217 grandi strutture che offrono assistenza sanitaria in Italia o in paesi in via di sviluppo , che hanno personale medico e farmacista e che dispongono di un armadio o magazzino farmaceutico.
è da anni attiva una collaborazione con una Associazione non governative del Venezuela che portano quanto è necessario in questo Paese dove oggi è praticamente impossibile curarsi .
A partire dal 2017 Il Banco svolge attività di cooperazione internazionale e interviene per rispondere al bisogno che emerge in particolari situazioni di emergenza (epidemie , conflitti, calamita naturali) ; farmaci e presidi sono stati inviati in Libia , Gibuti , Niger, Somalia, Sud Sudan, Ucraina Libano ,Siria, Palestina. Insieme alla Difesa Italiana grazie ad un accordo tra il Banco , il Covi ( Comando Operativo Interforze) e l’Ordinariato Militare sono stati inviati farmaci in tutti i teatri operativi in cui le Forze Armate militari sono impegnate in missioni internazionali.
Inoltre Banco Farmaceutico ha destinato un Fondo x le emergenze Sanitarie una quota importante per l’acquisto di farmaci da poter inviare in tempi brevissimi in posti ove si possano verificare emergenze dovute a calamità, guerre ecc.
Questa passione per l’umano è certo un percorso possibile per tutti, ma spesso mi chiedo, a me a noi farmacisti cattolici questa moralità nuova chi me l’ha data? Certo una serie di antefatti , ma sopratutto il mio essere Cristiano che vuol dire aver incontrato sulla mia strada una Presenza ( con la maiuscola ) che si è incarnata attraverso volti precisi , è qui potrei fare nomi e cognomi. Seguire quest’incontro spiega anche il cammino morale che uno fa, attenzione non che si impone di fare ,ma che uno percorre. Come essere cristiani è aderire ad una Presenza, così è seguendo questa presenza, cioè partecipando alle provocazioni di questa presenza che uno cambia e muta. Nel Vangelo dice Gesù : “ Siate Perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli” . Ma chi può essere perfetto come Dio? Sembra un utopia ! Cristo ci fa capire che la moralità vera è una tensione vissuta, è un cammino : la vita come cammino. Il valore di una persona è essere fedele a questa tensione.
Ma come riconoscere e stare di fronte a questa tensione . Noi , io sono stato voluto, nel senso che Qualcuno mi ha voluto qui in questo mondo e continua a volermi bene così come sono , esattamente come è scritto in Isaia 49,15 “anche se tua madre ti abbandonasse io non ti abbandonerò” , ma la devo avere questa consapevolezza , ossia la devo riconoscere questa appartenenza ! La morale è qualcosa che viene dal di dentro, non può essere imposta, altrimenti diventa arida è mutevole nel tempo.
Faccio un paragone. Pensiamo ad un bambino, avere una madre per lui è un avvenimento, un fatto concreto , lui non applica delle leggi morali ; avere una madre vuol dire avere dal di dentro la spinta a comportarsi in un certo modo, a darle un bacio, a dir di si, a piangere perché ha disobbedito : è dal di dentro che viene tutto ciò!
Mentre in tutto il mondo la morale viene dal di fuori e normalmente diventa una morale di stato, sono valori che si impongono e che sono utili in quel momento e sottolineo in quel momento voluti dallo stato in quel momento storico . Pensiamo a quei valori che valevano ieri ed oggi non sono più riconosciuti !
La morale vera , la moralità per il Cristiano è un’altra cosa , è un riconoscimento che ci spinge , ci forma e non ci fa annoiare mai ad essere sempre disponibili verso l’altro .

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