Principale Economia & Finanza Borsa di Parigi: tonfo dopo l’annuncio di Macron

Borsa di Parigi: tonfo dopo l’annuncio di Macron

Questo lunedì, il giorno dopo l’annuncio a sorpresa dello scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron e la schiacciante vittoria della RN alle elezioni europee, la Borsa di Parigi ha aperto in ribasso del 2,37% prima di recuperare leggermente. Per quanto riguarda le altre piazze europee, colpite complessivamente dall’impennata degli estremisti e degli euroscettici, il calo è meno netto: Francoforte perde lo 0,7%, Milano lo 0,8%, Amsterdam lo 0,4% e Bruxelles lo 0,9%.

Borsa di Parigi: tonfo dopo l’annuncio di Macron

Ai mercati finanziari non piace l’incertezza. Ed è ciò che ha caratterizzato l’apertura della Borsa di Parigi. Il tasso del titolo sovrano francese a dieci anni è salito di 11 punti base (bp), toccando il massimo dall’inizio dell’anno al 3,22%, ampliando il divario con il rendimento tedesco che da parte sua è aumentato solo di 4 punti base, al 2,66%. Lo spread OAT-Bund si attesta quindi a circa 56 pb, mentre prima delle elezioni e dell’annuncio dello scioglimento era intorno ai 45 pb. L’euro crolla rispetto al dollaro, che in questi casi è il bene rifugio per eccellenza, a 1,0757 dollari per euro, il livello più basso da un mese. Gli investitori internazionali, principali detentori del debito francese, riflettono così la loro preoccupazione per l’instabilità politica del Paese. D’altro canto, la prospettiva che una nuova maggioranza del Raggruppamento Nazionale, che ha trionfato alle elezioni europee di domenica, e che potrebbe arrivare al potere a luglio, crea tensione, nei mercati azionari. Le riforme in corso, che piacevano tanto agli investitori, sono congelate. Quindi, la prospettiva di un governo RN, ha inciso sui mercati più dell’annuncio del declassamento del debito sovrano francese da parte dell’agenzia Standard and Poor’s, il 31 maggio 2024. D’altronde, la RN – Raggruppamento Nazionale – non ha cambiato il suo programma economico dalle elezioni presidenziali del 2022: esenzione dall’imposta sul reddito per i minori di 30 anni, restituzione di un’imposta sul patrimonio, pensionamento a 60 anni, lancio di un importante prestito nazionale. Insomma, misure che costerebbero alle finanze pubbliche francesi, più di 100 miliardi di euro, secondo l’Istituto Montaigne, e che sconvolgono gli operatori finanziari.

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