Un mix di storia e di musica popolare nel concerto dei MajorChorda, svoltosi ieri sera al Mudi di Taranto
Una platea attenta, una musica coinvolgente, antichi spiragli di un modus vivendi che vive nella nostra identità culturale hanno caratterizzato il concerto di ieri sera dei MajorChorda. Gruppo musicale che privilegia antiche musiche popolari.
Il concerto, svoltosi nella splendida cornice del Mudi di Taranto, nell’ambito della rassegna Le CORDE CHE SUONANO degli Amici della Mucica Arcangelo Speranza di Taranto, è stato impreziosito da pillole di storia e da aneddoti di vita comune del periodo borbonico,
Un racconto, frutto di competente e laboriosa ricerca storica ad opera della Prof. Sandra Taveri, che si è fuso con la narrazione musicale, rivelando squarci di una quotidianità remota, ma attuale nel nostro tessuto storico culturale.
E la voce del popolo, sin dal lontano ‘500, ha assunto così spessore, vita, rivelando gli aspetti non solo culturali, ma anche cultuali degli ultimi, dei dimenticati.
Un progetto per decodificare simboli e significati del nostro Sud
Il ruolo della musica
‘La musica ci fa capire tante cose’ ci racconta la Prof. Taveri ‘ il pensiero, gli usi, i costumi non solo di un’epoca, ma anche di un’area geografica’
Un repertorio vasto, quindi, talvolta sorprendente della musica barocca del Regno di Napoli, nel quale confluiscono aspetti religiosi, ma anche legati alla vita di tutti i giorni.
‘La musica, dunque’, come ci rivela la Prof.,’ assume un aspetto significativo e diviene mezzo, strumento conoscitivo di un passato ancora presente, per molti aspetti, nella nostra identità socio culturale’.
La voce del popolo si fa così protagonista e cavalca il tempo sulle pagine della storia, spesso tramandata oralmente, spesso intrisa di superstizioni e credenze popolari, ma vera, palpabile e vibrante di emozioni nelle sonorità musicali.
Sonorità che, ieri sera, grazie all’utilizzo di strumenti remoti, quali la zampogna, hanno saputo ricreare quell’humus socio culturale d’altri tempi, dandoci la percezione identitaria anche del nostro presente.
I MajorChorda, protagonisti musicali della serata
Tutti pugliesi, i musicisti di questo gruppo che ieri sera ha saputo creare atmosfere coinvolgenti e talvolta struggenti. Tutti uniti da un unico obiettivo, nell’operare questa scelta musicale: “Quella di rivelare al pubblico l’apertura delle Villanelle di Napoli alla musicalità di altre terre, ma anche di aprire squarci di vita popolari di un tempo remoto” ci spiega Daria Falco, voce solista del gruppo.
Un’apertura musicale, quindi, che rivela il ruolo di Napoli nel passato. Faro e polo d’attrazione culturale del nostro Sud, capace anche di fondere in una voce unica gli aspetti apparentemente irrilevanti di una società spesso non considerata, ma non per questo di minore rilevanza.
Un progetto musicale, alla luce del successo di ieri sera, perfettamente riuscito, grazie soprattutto alla competenza di questi musicisti, che hanno saputo far rivivere le storie, i simboli del passato, dando loro vigore e spessore.
Protagonista, dunque, la musica, nel suo messaggio universale e sovratemporale. La musica, parola e voce dei tempi, della storia.