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Henrik Ibsen – Peer Gynt

Avevamo parlato di quest’opera, quando abbiamo incontrato Ibsen nella nostra soffitta dei libri.

Un’ opera scritta in Italia, in quel suo peregrinare tra Roma, Ischia e Sorrento prima negli anni 60′ del suo secolo il XIX°.

Ricordiamo ai nostri lettori il senso di questa soffitta dei libri, per reclamare un diritto di vita a libri di autori del passato, non sempre celebrati nella letteratura, scomparsi dalle librerie ma presenti. magari impolverati, in qualche biblioteca.

Il successo di quest’opera melodrammatica è straordinario per l’epoca, dovuto in parte al fatto che l’autore era già famoso e un’opera, il ‘melodramma Brand’, aveva creato attesa nel pubblico, stavolta sono lettori e non spettatori.

Perché Peer Gynt è un’opera in versi difficile da rappresentare in teatro.

Dice Wikipedia: “le difficoltà dovute ai rapidi e frequenti cambi di scena (compreso un intero atto che si svolge nell’oscurità assoluta) lo rendono comunque di difficile rappresentazione.

L’ambientazione fantastica ne fa un lavoro lontano dal realismo “naturalista” delle opere della maturità di Ibsen”.

La trama è da commedia. Peer Gynt è un ubriacone che perde tutto il danaro del padre, uomo un tempo ricco e rispettato.

Diventa un clochard che evolve in delinquente a causa di una rissa. Nella fuga viene coinvolto con tre vedove, poi una donna che viene dalla verde natura, figlia di un re dei Troll lo pretende come marito.

Quasi come stordito da questo nuovo sentimento, il protagonista si mette in viaggio e tra beduini, nel deserto, finisce in manicomio al Cairo. Poi in preda ad un sedicente studioso che lo vorrebbe tagliare a pezzi per scoprire dove si trovano i sogni, si perde in avventure molto bislacche che lo riportano dall’amata Solveig, che lo ha aspettato nella capanna da quando lui se ne era andato.

Solveig sostiene che Peer è sempre stato se stesso nella fede, nella speranza ed amore che lei prova da sempre per lui. Grazie all’amore di Solveig, Peer viene finalmente redento.

Una delle cose strane che accadono agli autori e alle loro opere è questa: quando, dopo alcuni anni, decise di portare il Peer Gynt sulle scene teatrali, Ibsen chiese a Edvard Grieg di comporre le musiche di scena.

L’opera teatrale non è stata realizzata, in compenso Peer Gynt oggi è, in tutto il mondo, uno dei capolavori di Edvard Grieg.

Quello che segue è il mattino reso famoso dalla pubblicità del vecchio Carosello di un olio dove l’attore Mimmo Craig correva nei campi sognando di non avere più la pancia.

Qui lo gustate con una sequenza di dipinti. Poi giù finalmente, in epoca moderna, una rappresentazione teatrale

La Rete

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