Una delle stravaganze della rete è sicuramente quella di trovare in Wikipedia, questo straordinario portale sempre aggiornato con i contributi stessi della rete, tante informazioni sugli autori che certamente possono interessare ricerche scolastiche ed universitarie, ma alla nostra ‘soffitta dei libri’ il sapere che il nostro Antonio nacque a Vicenza, nella casa al numero civico 111, dell’attuale corso Fogazzaro, ci interessa relativamente.
Forse intriga di più sapere che non è riuscito, sia pur nominato, a vincere un premio Nobel per la letteratura.
Oggi lo celebriamo in questo articolo, parlando di questo ‘Piccolo mondo antico’, affiancandogli anche Mario Soldati, che ne fece un capolavoro del cinema.
Due genialità sullo stesso libro-racconto.
L’uno occupa l’Ottocento e parte del Novecento, Fogazzaro muore nel 1911 e l’altro occupa tutto il Novecento, ma non vede il 2000, Mario Soldati ci ha lasciato nell’estate del 1999.
La vicenda si svolge in una area interna della Lombardia, nei pressi di Como. Fucina di storie e romanzi, come ne sa qualcosa Alessandro Manzoni, e la nostra località è in Valsolda, nei luoghi dove visse il Fogazzaro da giovane.
Il quale, provando. sin da piccolo il gusto della lettura e dell’osservazione, nelle sue opere inserisce le ambientazioni anche della casa dello zio Piero, mentre il periodo storico, nel quale si snoda il filo del racconto, è la seconda metà dell’Ottocento, la lotta dei patrioti del Lombardo-Veneto contro il dominio austriaco.
E’ un romanzo molto significativo per il nostro Paese, difatti l’intera vicenda prende piede nel 1850, quando non si sono ancora spenti gli echi delle rivolte del 1848 e della loro repressione, e si conclude nel febbraio 1859, alla vigilia della seconda guerra di indipendenza che darà il via al compimento dell’Unità d’Italia.
La trama si racchiude in un amore giovanile avversato per ragioni politiche dalle diverse fazioni presenti nel mondo della nobilità, tra filo austriaci e patrioti liberali.
Del resto in tutte le storie epiche l’amore è il traino del racconto anche con il suo finale tragico.
Potrebbe dirsi un romanzo che parla dell’Italia e la bagna con il sangue dell’amore vero raggiunto dopo innumerevoli difficoltà, sia familiari, sia legate alle campagne patriottiche del giovane protagonista.
Per quanto riguarda Mario Soldati, altra colonna del tempio della cultura del nosto paese, il “Piccolo mondo antico”, se non è proprio l’esordio come regista é sicuramente il film, del 1941, che lo renderà regista più popolare di quell’anno, un successo che metterà d’accordo la critica e il pubblico, un classico del cinema italiano, dove la ventenne Alida Valli, al suo primo ruolo drammatico, vince la coppa Volpi come migliore attrice protagonista.
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Alcune scene del film di Mario Soldati
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