Principale Ambiente, Natura & Salute Taranto – Sei ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”

Taranto – Sei ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”

Una sorta di commedia degli equivoci la vicenda dei cassonetti ingegnerizzati proposta dalla gestione rifiuti nell’era Melucci

Il tiolo ironicamente si riferisce a eventi del passato recente.

Un incontro con il presidente dell’Amiu Kyma Ambiente, di quasi due anni fa, in cui lo stesso presidente, Giampiero Mancarelli parlava di ‘raccolta zero’ nel Borgo di Taranto e del superamento, di questa ipocrita raccolta con i cassonetti pseudo intelligenti, nel nuovo piano di raccolta, ancora nel limbo delle decisioni del Comune.

Era l’accettazione di un fallimento di un’iniziativa che era stata varata nel 2021 con enfasi, impiego di volontari ecc.  Tuttavia, ora si riparla di cassonetti ingegnerizzati nella città vecchia.

Scavando nell’archivio nostro e leggendo documenti online, si scopre questa voglia di sbalordire con effetti speciali sposando una tecnologia che non ci appartiene, viene dalla Svezia.

Mentre a Salerno la raccolta diffrenziata è al 65 per cento, con un garbato progetto CONAI, che prevede la separazione in casa delle varie frazioni dei rifiuti e la raccolta con carrellati e bidoncini, a Taranto si punta a sbalordire con isole informatizzate, badge, dsplay. E siamo, al 24 per cento.

Ma chi e cosa c’è dietro questa raccolta?

Diciamo subito che dobbiamo andare – come abbiamo scritto – in Svezia, difatti è la Envac che sta dietro tutte le decisioni.

Un po’ di storia

Tanto per cominciare i comuni di Taranto e Polignano affrontano e sposano la tecnologia del trasporto pneumatico dei rifiuti della ENVAC (con referenze che inducono in “errore” i due Comuni e la Regione Puglia che finanzia le iniziative per 16 milioni di euro.

Poi la Envac vince come previsto la gara e solo a causa di un ricorso gli appalti vengono bloccati e si scopre che Envac ha omesso di dichiarare i vari contenziosi in corso con varie amministrazioni pubbliche per il mancato funzionamento del sistema.

C’è da sottolineare questo, per chi opera nel pubblico interesse, – l’esistenza di vari comuni in difficoltà perché la raccolta pneumatica dei rifiuti non funziona -.

Questo dovrebbe far desistere. Ma così non è

Intanto perché, fermata temporaneamente la raccolta pneumatica, il prodotto brevettato e commercializzato da un unico soggetto è diverso (ora non si chiama più raccolta pneumatica dei rifiuti ma “raccolta ingegnerizzata” ma il meccanismo è lo stesso.

Il non funzionamento di raccolta ingegnerizzata è sotto gli occhi tutti, ma la cosa veramente curiosa è che dopo un paio di anni, forse superato lo scoglio dei ricorsi, torna la raccolta pneumatica,

Insomma gli svedesi, unici produttori, al di fuori di ogni congruità con le regole europee degli appalti, in modo del tutto esclusivo tiene Taranto per la cinghia.

Alla faccia della trasparenza e della correttezza politica, mettiamola così

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