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Mikhail Gorbaciov – Perestrojka

Un nuovo pensiero per il nostro paese e per il mondo

Il libro di oggi, se fosse una fotografia andrebbe ritagliata e messa in cornice nel salotto buono, è la nostra storia, la storia del mondo.

Chi ha vissuto, come lo scrivente, le marce per la pace, gli SS 16 puntati da est ad ovest, ha letto questo libro, come una sorta di liberazione: ” dobbiamo incontrarci e discutere” scrive l’autore Mikhail Gorbaciov nella presentazione del libro; era l’inizio dell’apertura delle frontiere, sarebbero caduti i muri, l’Europa s’ingrandiva.

Il mondo sospirava

Persino il papa polacco, Giovanni Paolo II s’accorse di questa nuova fase dell’Unione sovietica ed espresse l’idea secondo cui la perestrojka, in qualche modo, segnasse anche un cambiamento spirituale per la stessa Russia:

«Non dobbiamo dimenticare una cosa importante – scriveva il santo padre- «non c’è stata solo una crisi del comunismo, c’è stata anche una perestrojka. Questa parola russa, tra le tante cose, vuol dire pure conversione. Vuol dire che, nella crisi e nella rottura del comunismo ateo, c’è stato un elemento spirituale, un cambiamento interiore»

Scrive ancora l’autore: « …ho realizzato questo libro col desiderio di rivolgermi direttamente ai popoli dell’Urss, degli stati Uniti e di ogni paese del mondo. Ho incontrato Capi di Stato e di governo e altri leaders di molti Stati e rappresentanti dell’opinione pubblica; tuttavia lo scopo di questo libro è di parlare ai cittadini di tutto il mondo a proposito delle cose che riguardano tutti noi, senza eccezioni-»

Perestrojka non è propaganda o retorica, nè un trattato scientifico, è una raccolta di pensieri e di azioni per un cambiamento della società sovietica, chiusa dentro una spaventosa gerontocrazia di regime, per aprire al mondo con la illusione, questo il limite visto oggi, di un socialismo che si fondasse ancora su valori e premesse teoriche ben definite.

Con uno sguardo al mondo: ” ho detto al presidente Reagan che per decenni avete considerato l’America Latina come lo scalino di casa vostra e vi siete comportati di conseguenza. Che poi realizzino le loro aspirazioni con mezzi pacifici o con la forza delle armi. è affar loro. Siete voi a innescare una ‘bomba’ nell’America Latina con i prestiti che hanno creato un gigantesco debito. Pensateci bene”

Al di là dell’insuccesso della pianificazione di un presidente, resta un fondamentale atto di cambiamento comunque avviato.

Nella primavera 1985, ventisette anni fa avviene una cosa straordinaria, il Cremlino cambia rotta. Colui che si erge dall’alto torrione della inespugnabile fortezza rossa è l’uomo della glasnost, Mikhaïl Gorbaciov, che cambierà la faccia della terra.

Dal 1968, il regime di Bresnev sprofondava nel conservatorismo, nella corruzione, nell’avventurismo militare in Afghanistan, nella … gerontocrazia.

Mikhail Gorbaciov ci ha lasciato nell’estate di due anni fa.

La sua aperura è rimasta una meteora cancellata dal conservatorismo di Eltsin e dalla follia dittatoriale di Putin, Ancora oggi ci vorrebbe una glasnost, anche da noi. Insomma è questo lo spirito con il quale leggiamo il libro. Perchè la voglia di cambiare è rimasta. Abbiamo bisogno ancora di una ‘Perestrojka’.

La Rete

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