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Georges Simenon e il suo commissario: ‘Maigret’

Avete idea di un vulcano in eruzione? Certo e se pensate ad un autore che nella sua vita ha scritto 160 romanzi e racconti riconosciuti e 1500 opere sotto pseudomino, che direte di quest’opera monumentale?

La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera le settecento milioni di copie.

E se vi dicessi che si tratta di Georges Simenon, famoso per essere stato il padre, tra l’altro ovviamente, del commissrio Maigret, certo direste, è uno per il quale la scrittura era come l’aria che si respira, anzi lui stesso scrive: “Scrivo perchè sento il bisogno di scrivere come voi sentite il bisogno di mangiare. Voi non mangiate soltanto per golosità. A una cert’ora del giorno avete realmente fame… Voi mangiate perchè avete fame, io scrivo perchè debbo scrivere. A cosa mi serve scrivere? Non mi sono mai posto un interrogativo simile…”

Nasce nel 1903 a Liegi in Belgio e poi passa l’intera vita a Parigi dal 1922

Nelle foto prese dal libro del 1962 “Simenon” edizione Feltrinelli, si vede uno scrittore al lavoro.

La vera scrittura, che oggi si è digitalizzata, era questa. Penso e mi chiedo: oggi uno spirito simile cosa avrebbe fatto? O forse era proprio la matita spuntata, nel tempo che occorreva nel rifarle la punta, che apriva la mente su nuovi scenari di azione.

Quell’ambiente essenziale, quella luce della finestra che si adagia sul tavolo, un semplice lume, una vistosa gomma per cancellare, decine di pipe allineate, a significare che, come disse Mario Soldati, parlando del sigaro e quindi di quella chiave falsa (nicotina) che apre una area della mente: “senza di lui non avrei scritto”.

Dice la nota sulla foto: ” il primo romanzo popolare di George venne scritto in una sola mattina sulla terrazza di un caffè in place Costantin-Pecqueur nel 1924. Ne pubblicò più di centottanta in dieci anni dal 1925 al 1934″.

Cosa spinge lo scrittore alla scrittura? E’ una domanda ricorrrente, provate a metterla su un motore di ricerca =1.400.000 risultati. Simenon diceva che lui non si pone il problema, anzi quando s’apresta a scrivere ignora il tema del romanzo: ” …conosco soltanto una certa atmosfera, una certa linea melodica, come un motivo culturale. Molte volte all’inizio è semplicemente un odore”.

Lo sguardo acuto dello scrittore fotografato mentre passeggia e guarda le persone, o gli uomini in senso lato, come scrive il nostro autore ” perchè viaggio tanto, per andare a vedere gli uomini dove abitano, in casa loro, come vivono” .

Per uno scrittore nessun uomo è diverso, straniero. Dovrebbe essere così per la politica, lo è certamente per la cultura.

In questa ultima foto, ecco lo scrittore che ascolta, il dialogo di due innamorati, che finiranno, a loro insaputa, protagonisti di un romanzo, frutto di una mente fervida, una colonna della Francia e del Belgio e della letteratura universale.

Mi sono dilungato sull’autore, perdonatemi.

Alle volte si resta così contaminatii dall’incontro con l’autore che ci si scorda del personaggio da lui creato: il nostro commissario Maigret.

 

Bernard de Fallois nel presentare il personaggio Maigret scrive: “Ha il respiro generoso dei Miserabili, ma con la verità di Balzac. Ha la verve puerile, fresca e colorata di Dumas, con il senso della miseria di Zola…per la prima volta, un autore cerca il fantastico non al di fuori, ma nel cuore stesso della vita di tutti i giorni”.

E’ la percezione il piacere del metodo Maigret, una sorta di fusione tra realtà e fantasia, assomma in sé tanti commissari parigini conosciuti da George, che li accomuna in una sola persona.

Maigret, esce, vede, tasta, ” si imbeve come una spugna di quella opaca reatà nel cui seno è racchiuso il segreto” scrive de Fallois, inchieste che oscillano tra erotismo e tragedia, come si conviene ad un giallo scritto con un linguaggio che piace ai giovani, riempie la mente.

Che goduria, ragazzi, nella nostra soffitta dei libri! Non possono mancare i video, anche stavolta la risposta della rete è tanta roba. Buona visione.

La rete

Maigret e l’ispettore sfortunato (1968) con Gino Cervi

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L’innamorato della signora Maigret [1966]

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Il collezionista

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