Le guerriere del Nuovo Millennio
Dal Mondo-La frase migliore per poter aprire questo articolo al femminile potrebbe essere “lei è forte, ma lei è stanca!”.
Le donne con endometriosi sono donne guerriere che combattono ben due volte, ossia resistono al dolore fisico e contrastano i turbamenti e i disagi psicologici che il disturbo dell’endometriosi gli causa.
L’endometriosi è una patologia, infatti, che provoca un dolore che non è validabile o facilmente comprensibile da terze persone e che spesso è sminuito con frasi come “sei ipocondriaca!”, “hai la soglia del dolore molto bassa”, “Sei esagerata!” oppure “non sembri così malata!”.
La valutazione diagnostica dell’endometriosi diviene, così, significativa per quelle donne che ne sono affette, in quanto questo permette di dare un “volto” oltre che un nome a una situazione disagevole e deficitaria alla qualità della vita delle medesime.
In questi ultimi anni, si è riconosciuta l’importanza non solo del trattamento medico, ma anche del supporto psicologico per accompagnare le pazienti, durante questo percorso di cura e di riabilitazione.
La psicoterapia supporta, infatti, le donne a placare e, laddove possibile, eliminare quegli stati di ansia e di angoscia causati dalla malattia e dallo stress unitamente al senso di inadeguatezza, incompletezza e alla percezione di perdita della propria fertilità.
Le prospettive future della donna sono vincolate alle reazioni negative e al senso di ira e di colpa che questa prova.
Le fasi che accompagneranno la donna in questo lungo percorso diagnostico e di consapevolezza della malattia sono molteplici e quelle più note sono:
- la comparsa dei sintomi;
- la necessità di varie visite ginecologiche;
- la diagnosi di endometriosi;
- e le scelte terapeutiche che lo specialista consiglierà alla paziente.
- Lo stadio 1. E’ denominato anche “endometriosi minima” e, in questo caso, l’estensione della malattia è circoscritta al tessuto endometriale esterno all’utero, in posizione superficiale dei tessuti e per pochi millimetri;
- Lo stadio 2. Detto anche “endometriosi lieve” presenta varie e profonde lesioni nell’utero;
- Lo stadio 3. E’ l “endometriosi moderata”, ossia una fase in cui la malattia ha un’estensione maggiore e si caratterizza di cisti ovariche (endometriomi), che possono essere mono oppure bilaterali e il cui tessuto risulta essere aderenziale e cicatriziale negli organi pelvici;
- Lo stadio 4. L “endometriosi grave”, in cui gli impianti endometriosici sono molto profondi e le cisti sono voluminose in entrambe le ovaie. Le cisti cicatriziali e le aderenze sono notevoli.
Insomma, il disturbo endometriosico non va sottovalutato non solo dalle stesse donne che ne soffrono, bensì anche da coloro che fanno parte della cerchia affettivo-familiare e amicale delle medesime.
Le donne con edometriosi vanno comprese e accolte con il loro dolore e non abbandonate a sé stesse.