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Rolf Hochhuth – Il Vicario

L’autore è il tedesco Rolf Hochhuth (1931-2020), noto per numerose sceneggiature per il cinema e la televisione

Per questa sua opera del 1963 ha acquistato una fama oltre confine, per aver accostato il Nazismo e la Shoah alla presunta acquiescente di Papa Pio XII il Vicario di Cristo, che era proprio il titolo originario del libro.

Dalla gerarchia ecclesiastica fu accusato di essere al soldo del KGB sovietico per aver messo nel testo anche documenti riservati passati da spie.

Una bomba, un falso storico, insomma fu messo al bando.

Quasi a farne una rivisitazione critica per distruggere ogni ragione del dramma è un sacerdote che raccoglie testimonianze sulla vita del Papa, che trovate in rete cliccando questo link 

Si racconta anche una vicenda di censura del 1965 quando un allestimento teatrale fatto dal regista Carlo Cecchi con Gian Maria Volonté fu vietato il giorno dopo il debutto, in quanto contrario alle norme contenute nel Concordato, provocando persino uno sciopero della fame da parte degli attori.

Nell’allestimento di Feltrinelli Carlo Bo, nella prefazione, ne parla come “dramma cristiano”.

Noi nella nostra soffitta dei libri ne parliamo come un testo, che ha superato i sessantannii, che merita l’approccio culturale.

Nella copertina a margine si riporta un pensiero, tratta dal grande Bo, che è una vera e propria domanda:”

E’ lecito assistere al male senza fare tutto quanto è in proprio potere per impedirlo?”

Qui, forse, il libro del sacerdote, del quale abbiamo messo il link, tenta di rispondere che il Papa rispose con i fatti avendo capito che con quel regime non si scherzava.

Appare tuttavia un approccio politico, la storia è controversa. Anche perché non si fa onore a quanti, uomini e donne hanno sempre pagato con la vita per essersi opposti al male: la Chiesa stessa non onora forse anche i suoi martiri?

Quando scrive il romanzo, Rolf ha poco più di trent’anni, è un giovane, ed è sicuramente singolare – scrive Carlo Bo – che a portarci sul banco degli accusati sia un giovane, uno
che non ha potuto compromettersi e che quindi affronta il libro del passato con occhi puri.

Ha ragione Bo, sicuramente per questo il dramma appare spietato, come lo poteva vedere, o lo vede ancora oggi un giovane, che non riesce a far finta di non vedere.

Rolf ha contribuito ad andare al fondo di fatti scabrosi della nostra storia, senza scorciatoie o ipocrisie.

E ci pone di fronte al dilemma dell’uomo: silenzio o azione nei confronti del male?

Dall’opera teatrale, nel 2002, sono stati tratti il soggetto e la sceneggiatura del film storico Amen. diretto dal regista greco Costa-Gavras.

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