Principale Estero Ecuador: proteste contro l’aumento della benzina

Ecuador: proteste contro l’aumento della benzina

Le strade di Quito la capitale dell’Ecuador sono state bloccate oggi per protestare contro l’aumento del prezzo della benzina, una misura ordinata dal governo di Daniel Noboa. Circolano sulle reti social immagini di blocchi di viali e strade, di pneumatici bruciati e della presenza di manifestanti con striscioni contro la misura di eliminazione graduale del sussidio statale, decretata una settimana fa dal presidente ecuadoriano, Daniel Noboa. Con questa misura, il gallone di benzina è passato da 2.465 dollari a 2.722, il che rappresenta un aumento di 0,257 centesimi sul dollaro.

Ecuador: proteste contro l’aumento della benzina

Proteste sono state riportate inoltre, nella città di Guayaquil (Guayas) e nella provincia di Los Ríos, anche se queste azioni di piazza erano previste per il 4 luglio, data in cui è prevista una mobilitazione nazionale. In prima linea nelle mobilitazioni ci sono diverse organizzazioni di agricoltori, donne e lavoratori. Inoltre, vi è la presenza di organizzazioni sindacali come il Fronte Unito dei Lavoratori (FUT) e l’Unione Nazionale degli Educatori (UNE). Uno dei portavoce della protesta afferma, che questa misura presa dal governo aumenta il costo della vita e “condanna alla povertà un numero maggiore di ecuadoriani”. Da venerdì scorso, la benzina è passata da 2,46 dollari a 2,72 dollari con la decisione dell’Esecutivo di eliminare i sussidi. Poi, a partire dall’11 luglio, ci sarà un programma attraverso il quale il gallone (unità di misura di capacità, ndr) potrà aumentare fino a un massimo del 5% fino al 10% mensilmente, a seconda della variazione del valore internazionale del petrolio e dei combustibili. Il governo ha concesso un risarcimento economico ai proprietari di taxi e di altri mezzi di trasporto pubblico per cercare di evitare l’aumento del costo dei biglietti, ma molti ritengono che questa azione non sia sufficiente per evitare un effetto domino sul costo della vita. In Ecuador, già nell’ottobre 2019 e nel giugno 2022, organizzazioni sociali, indigeni, lavoratori, studenti e vari settori sono scesi in piazza e hanno organizzato scioperi storici in segno di rifiuto dell’agenda neoliberista degli allora presidenti Lenín Moreno e Guillermo Lasso che intendevano eliminare i sussidi per il carburante.

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