Una mostra molto significativa ad Altamura, col patrocinio del Comune città d’arte, per le opere in esposizione nell’ex Conservatorio S. Croce dal 29 giugno al 9 luglio 2024; orario 10.00-13.00;17.00-21.00
Espongono gli artisti: Marcello Cerrato di Casamassima, di origine irpina; Gabriele Ciasca di Polignano a Mare; Lucrezia Radogna di Casamassima; Michele Saliano di Altamura e Gino Scarpazza di Margherita di Savoia; il M° Gino Colapietro, coordinatore, espone con una sola opera: Le 4 allegorie (Perseveranza, Incoscienza,, Prudenza, Maldicenza).
Tutti con un elevato background artistico, accomunati da un “fil rouge” che li conduce a loro mentore, al prof. Gino Colapietro, già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, con esperienze d’ insegnamento presso altre Accademie di Roma, Firenze e Urbino. E’ lui che li ha messi insieme, già maestro per alcuni di loro, per realizzare un progetto itinerante, denominato “Isoformismo” per far conoscere le loro opere, il cui manifesto intende “forma e pensiero”; ovvero, “tout court” la bellezza, formula a cui si ispirò la “Bauhaus”, scuola avanguardista tedesca nel primo trentennio del 1900 che influì notevolmente sul concetto di funzionalismo e razionalismo.
Gli artisti espositori, ognuno con una propria storia e un proprio stile, comunicano un potente linguaggio pittorico sia dal punto di vista dei soggetti rappresentati che della tecnica utilizzata.
Le opere presentate sono dedicate al bello, quasi un inno alla vita, come uno dei loro dipinti, un povero sfortunato, il quale un po’ ebbro brinda alla vita con un richiamo a Bacco, dio del vino.
Gabriele Ciasca (50 anni) vive ed opera a Polignano a Mare; propone prevalentemente paesaggi pugliesi; in questi giorni espone anche nella sua città.
Lucrezia Radogna (moglie del M° Gino Colapietro, suo insegnante), espone dei pastelli a matita con tempera grassa e tempera all’uovo; altri suoi lavori molto belli, non esposti ma interessanti, sono quelli in miniatura, realizzati su pochi centimetri di spazio su cui sono rappresentati diversi soggetti.
Marcello Cerrato di Casamassima (45, anni, originario dell’Irpinia), insegnante di artistica presso una scuola media; coltiva questa passione sin da bambino; con gli studi superiori si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ha conosciuto molti altri giovani artisti confrontandosi con le tecniche utilizzate da loro. I soggetti che preferisce sono i popolani, dove il realismo è molto evidente.
Vedi il “Principino”, figlio del “Re”, figura sfortunata, conosciuta personalmente e immortalata nella sua opera. Altro lavoro molto interessante è il fruttivendolo, un omone davanti al suo negozio con le cassette di frutta e verdura, che presenta purtroppo una menomazione al braccio sinistro, rappresentato appunto col suo moncone. Soggetto vero; l’opera sembra una fotografia, invece è realizzata con una tecnica a matita, le cui sfumature lasciano immaginare una foto.
Michele Saliano di Altamura (60 anni), inizialmente autodidatta; si è laureato recentemente all’Accademia di Belle Arti di Bari, appunto col prof. Gino Colapietro, da qui la loro amicizia e il progetto della mostra nella città federiciana.
La sua maturità artistica è palpabile; le opere esposte partono da tele di grandi dimensioni a tavole più ridotte. Su una brochure personale narra il suo vissuto, il suo modo di fare arte, il concetto dell’Isoformismo a cui si ispira con gli altri colleghi, appunto il realismo. Molte sue opere rimandano a Federico II, al leone della cattedrale, al falco grillaio, senza dimenticare i lavori, in cui dimostra il suo talento nella donna moribonda, nel fratricida e tanti altri dipinti.
Gino Scarpazza, di Margherita di Savoia (35 anni); opera a Milano, assente al vernissage per impegni di lavoro. Utilizza la tecnica ad olio e la tempera grassa. Particolarità che lo accomuna agli altri suoi colleghi citati innanzi è l’utilizzo di 5 colori: terra di Siena bruciata; blu oltremare; giallo cadmio e rosso cadmio; oltre al bianco titanio.