Venerdì 12 luglio 2024, alle 17.30 ad Altamura nel piazzale della chiesa del Redentore, quartiere Trentacappili, è prevista una grande cerimonia per la re-intitolazione delle strade nella zona industriale .
Un evento storico per la sua portata, mai registrata prima d’ora.
40 strade avranno una doppia denominazione; verrà salvaguardato il precedente toponimo con la indicazione: “Già …….” e sarà sovrapposto il nuovo.
Il progetto nasce da una proposta avanzata alla precedente Amministrazione Melodia dall’imprenditore Pietro Ninivaggi, Presidente del Comitato Organizzativo delle Attività Produttive dell’Alta Murgia. Progetto che veniva condiviso e sottoscritto da oltre 8.700 cittadini e da diversi enti culturali e associazioni datoriali.
Alla caduta di detta Amministrazione, la Commissione Toponomastica aveva già espresso il suo parere favorevole; subentrata la Commissaria straordinaria Maria Rita Iaculli, questa faceva proprio il parere della Commissione, acquisiva preventivamente il parere della Soprintendenza Storica e con i poteri di Giunta e di Consiglio Comunale adottava la Delibera 145/23 del 23/05/2023, la quale non risultando opposta, è diventata esecutiva.
E’ stato un lungo e tormentato iter burocratico; in ultima analisi – dichiara Pietro Ninivaggi – fortunatamente, è stata ben interpretata la finalità del progetto.
Si vuole onorare la memoria di benemeriti concittadini imprenditori che hanno fatto la loro storia, anche con attività di mecenatismo in favore della comunità altamurana; soprattutto hanno lasciato un segno indelebile nella nostra comunità con il loro agire silenzioso nella crescita e sviluppo del nostro territorio.
Se oggi Altamura vanta un tessuto produttivo e imprenditoriale di tutto rispetto, secondo dopo quello di Bari, lo si deve a queste numerose figure che l’hanno fatta diventare un’isola felice. Qui la disoccupazione è quasi nulla.
Le attività produttive presenti sul territorio toccano i più svariati settori merceologici: metalmeccanica, la filiera del salotto (falegnamerie, produzione e trasformazione della gomma, laboratori di assemblaggio di divani imbottiti, venditori di pelli e tessuti); la filiera dell’arte bianca (aziende agricole produttrici di grano duro, stoccatori di cereali e legumi, molini, oltre 45 panifici e numerose pasticcierie); terziario (ristoranti, trattorie, gioiellerie, negozi di abbigliamento, caffetterie, pizzerie); centinaia di imprese edili; oltre a contare la presenza di oltre una decina di banche che effettuano transazioni milionarie ogni giorno.
L’economia circolare si riversa in tutti questi settori; è qui che si nota la vivacità economica, grazie a cui il cittadino può fare investimenti a lungo termine acquistando un appartamento con l’accensione di un mutuo trentennale.
Qualcuno potrà pure porsi una domanda. Nei quartieri di Trentacapilli e di San Giuliano negli ultimi 30 anni si sono registrate costruzioni di centinaia di palazzine condominiali, di villette di pregjo e il proliferare di servizi con pizzerie, farmacie, supermercati.
Tutto questo benessere è generato dall’occupazione, dalla circolazione della moneta.
A monte di tutto questo frenetico dinamismo – aggiunge P. Ninivaggi – ricordiamolo, ci sono le aziende con i loro “capitani d’industria”, figli della vecchia generazione; i fondatori di quelle attività artigianali, nonostante le difficoltà, semianalfabeti, hanno dimostrato le loro capacità imprenditoriali, lasciando una solida eredità in famiglia e il ricordo di quanti li hanno conosciuti.
Oggi, Altamura, riconoscente, rende omaggio a questi artigiani “pionieri” con 40 strade intitolate in loro memoria nella zona industriale che li ha visti protagonisti durante la loro attività imprenditoriale.
Questo omaggio è stato reso possibile grazie alla lungimiranza e alla tenacia dell’imprenditore Pietro Ninivaggi, il quale sebbene osteggiato si è sempre speso nel sociale dimostrando vicinanza e solidarietà in tantissime occasioni, specialmente durante la pandemia da covid-19 in favore del Comune; lo scrivente ne è testimone avendo pubblicato articoli su di lui in molte occasioni; ultima operazione: il Parco arborato in via Carpentino con 150 alberi di leccio, a ricordare altrettante vittime di covid-19, consegnato gratuitamente al Comune.
Pietro Ninivaggi, nella sua più ampia accezione, si può definire un filantropo, un altruista.
Con questa operazione, di cui altri potranno beneficiarne, ha tracciato la strada ad altre future intitolazioni di strade a benemeriti concittadini che sono stati protagonisti in altri campi (musicisti, cantanti, commediografi, cultori, poeti, scrittori, giornalisti, atleti); la prossima Commissione Toponomastica dovrà tenerne conto, e non intitolare strade a personaggi sconosciuti, o a piante vegetali.