Principale Attualità & Cronaca Comunicati stampa Esprimo preoccupazione per quanto avvenuto nel carcere di Trieste la notte scorsa

Esprimo preoccupazione per quanto avvenuto nel carcere di Trieste la notte scorsa

Andrea Cabibbo (FI)

(ACON) TRIESTE -Il diritto alla libertà è secondo solo al diritto alla vita. E le persone private della propria libertà devono essere messe nelle condizioni di vivere in modo dignitoso”.

Lo afferma in una nota Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale che invita a “pensare alle guardie, agli
educatori penitenziari e a tutti i lavoratori costretti a reggere
un peso, spesso non solo psicologico, molto ingente a causa di
una situazione che ricorda una polveriera che periodicamente pare sul punto di esplodere a causa del noto fenomeno del
sovraffollamento”.

Cabibbo annuncia, quindi, “una mozione ad hoc per sollecitare un
rapido intervento contro il sovraffollamento, anche in linea con
documenti già presentati lo scorso anno, sia in Regione che nel
Comune di Pordenone, che ha avviato le procedure per istituire un
garante per le persone private della libertà individuale”.

“Il tema della dignità umana sovrasta ogni considerazione di
parte e qualsiasi illazione politica – rimarca l’esponente
forzista -. É doveroso ricordare che chi oggi è un detenuto,
sarà, in un futuro più o meno prossimo, un cittadino libero che
dovrà reinserirsi nel tessuto sociale e recuperare un ruolo
attivo in seno alla comunità”.

Secondo Cabibbo “il carcere deve essere un luogo anche di
formazione e di reskilling propedeutico a un nuovo inizio.
Doveroso è anche provvedere alla tutela psicologica e fisica di
chi lavora in un contesto così delicato e maneggia
quotidianamente una materia complessa in cui si intersecano anche
sentimenti quali rabbia, desolazione, frustrazione”.

“La mozione – conclude il consigliere di Maggioranza – è volta a
sollecitare le autorità competenti a giungere ad una soluzione
rapida legata al sovraffollamento nelle carceri della nostra
regione, per tutelare i diritti di chi è privato della libertà e
anche di chi presta un servizio nelle carceri”.

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