In memoria di una giovane vita spezzata e la lotta per la giustizia.
Arce – Serena Mollicone, giovane studentessa di 18 anni piena di vita e solare, conosciuta per la sua altezza slanciata, i lunghi capelli castani e gli occhi nocciola. Amava la musica, suonava il clarinetto nella banda locale e recitava nella compagnia teatrale della scuola. Appassionata di studi e volontariato, Serena non solo era una studentessa modello con voti eccellenti, ma partecipava attivamente alle iniziative sociali della parrocchia.
Tra le sue amicizie speciali c’era quella con Mariella De Vincenzo, con la quale condivideva sogni e progetti per il futuro.
Scomparve il 1° giugno 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone, e il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo in un bosco vicino alla città.
Il caso, rimasto irrisolto per molti anni, con diverse indagini e processi che hanno visto coinvolti diversi sospettati, tra cui la famiglia Mottola, una famiglia di carabinieri.
Secondo l’accusa, Serena sarebbe entrata nella caserma dei carabinieri di Arce, e quì, avrebbe avuto un’ultima discussione con Marco Mottola, figlio del maresciallo Franco Mottola.
L’accusa sostenne che Marco l’avrebbe scaraventata contro una porta, lasciandola incosciente, e che i genitori avrebbero poi cercato di nascondere il delitto, legando Serena con del nastro adesivo abbandonandola in un bosco, dove poi, fu ritrovata morta.
Franco Mottola, ex maresciallo dei carabinieri, fu indagato per possesso di materiale pedopornografico trovato sul suo telefono cellulare durante le indagini sull’omicidio di Serena Mollicone. Le autorità scoprirono che il suo telefono conteneva anche foto di Yara Gambirasio, altra vittima di un crimine.
L’ipotesi era che l’interesse per la pedopornografia possa aver avuto un ruolo nel movente dell’omicidio di Serena Mollicone tant’è che il legale della famiglia Mollicone ipotizzò che il materiale ritrovato possa essere stato scattato nella caserma dei Carabinieri di Arce, e che la ragazza stessa, possa essere stata vittima di abusi.
Secondo i rapporti, la quantità di materiale pedopornografico trovato sul suo dispositivo era considerevole, con oltre 250.000 immagini raccolte e vagliate dall’Interpol nel 2001.
Il verdetto tanto atteso è stato emesso il 12 luglio 2024.
La Corte d’Assise d’Appello di Roma conferma l’assoluzione della famiglia Mottola nell’ambito del caso dell’omicidio di Serena Mollicone.
Nonostante la profonda amarezza espressa dalla famiglia della vittima e le preoccupazioni di alcune associazioni per i diritti delle vittime, il legale della famiglia Mottola ha accolto con favore la sentenza, affermando che finalmente la verità è emersa.
Il caso di Serena Mollicone rimane una ferita aperta per la comunità di Arce e per l’Italia intera. La speranza è che un giorno si possa finalmente trovare la verità e dare giustizia alla giovane vittima.
Serena Mollicone era una ragazza con una vita piena di sogni e speranze. La sua memoria deve essere preservata e il suo caso non deve essere dimenticato.