La cultura si misura anche con atti solidali di concretezza e di riconoscenza verso chi con umiltà ha contribuito allo sviluppo e alla crescita della comunità altamurana in molti settori merceologici.
Un territorio straordinario vocato all’agricoltura, ma altrettanto primo in altri campi: metalmeccanica; costruzione di veicoli municipali; impianti off-shore; impianti antincendio; salotti esportati in tutto il mondo; la filiera dell’arte bianca (coltivazione del grano duro, stoccatori di cereali; oltre 10 molini; pastifici; oltre 45 panifici, molti dei quali esportano il famoso pane di Altamura; industrie di trasformazione nell’agroalimentare e il terziario vivacissimo con attività commerciali (ristoranti, pizzerie, agenzie di viaggio, manifestazioni teatrali; scuole di musica, ecc.)
Il progetto di ri-territorialità omogenea dei toponimi, raccordati alle attività tradizionali esercitate nella zona industriale/artigianale di Altamura, proposto dall’imprenditore Pietro Ninivaggi,presidente del Comitato Organizzativo delle Attività Produttive dell’Alta Murgia, ha incassato anche il consenso dell’opinione pubblica durante la cerimonia svoltasi venerdì 12 luglio 2024 nel piazzale della chiesa del Redentore nel quartiere Trentacapilli.
Le targhe saranno installate dopo le vacanze estive.
Grazie all’ospitalità offerta dal parroco don Nunzio Falcicchio, l’evento ha avuto un forte impatto emotivo sui presenti, molti dei quali diretti interessati con i nominativi designati nella toponomastica.
Presenti alla cerimonia il sindaco prof. Vitantonio Petronella; l’assessore alle attività produttive Tommaso Lorusso; il sindaco di Santeramo in Colle, avv. Vincenzo Casone; le due Madrine della manifestazione dott.ssa Elena Saponaro già direttrice del Polo museale della Città Metropolitana di Bari e di Castel del Monte; e l’avv. Tina Dilena, Giudice onorario del Tribunale di Matera; Tonia Massaro vice presidente Confcommercio provinciale e componente di giunta della Camera di Commercio di Bari;
Il Cav. del Lavoro Pietro Di Leo Amministratore unico del Biscottificio Di Leo; Giuseppe Barile fondatore e già presidente del Consorzio dei Panificatori di Altamura, fondatore della D.O.P.
La manifestazione è stata condotta dai due noti giornalisti dott.ssa Maria Paola De Santis e dott. Vito Giordano; e coordinata dal giornalista e scrittore dott. Giovanni Mercadante, il quale nella sua introduzione ha tracciato la storia della zona industriale e i numerosi servizi giornalistici che ha pubblicato negli anni ’80-90 del secolo scorso, e ancora recentemente.
La Fanfara dell’Associazione Bersaglieri di Altamura la solennizzato la scopertura delle targhe con l’inno di Mameli e stacchi bersagliereschi.
Un evento storico per la città di Altamura, primo in assoluto nella storia socio-economica locale, grazie all’imprenditore Pietro Ninivaggi proponente del progetto posto nel 2020 all’attenzione della ex sindaca Rosa Melodia e della Commissione Toponomastica Comunale.
40 i nominativi riportati sulle targhe che abbracciano antichi mestieri e i pionieri dell’industria molitoria, panificazione, metalmeccanica e di trasformazione nell’agroalimentare.
L’iter burocratico, seppur difficoltoso nella sua procedura, sempre nel solco della “democrazia e dei legittimi punti di vista”, ha tenuto in debita considerazione le osservazioni dei componenti della toponomastica; la mediazione più lungimirante di alcune anime della Commissione ha avvicinato i più riluttanti alla finalità del progetto, dando il benestare con la doppia denominazione; ovvero sono stati lasciati inalterati i vecchi toponimi preceduti dal prefisso “Già…”, sovrapponendoli con la nuova denominazione.
L’intera procedura è stata seguita, dopo la caduta dell’amministrazione Melodia, dalla Commissaria prefettizia dott.ssa Maria Rita Iaculli, la quale ha fatto seguire la sua approvazione con Delibera 145/23 del maggio 2023.
Non c’è stata alcuna forzatura, come qualcuno ha insinuato; c’è stata una semplice convergenza al progetto, il cui scopo è stato quello di onorare tanti imprenditori e artigiani di antichi mestieri che hanno fatto diventare grande la città murgiana per il suo dinamismo produttivo ed imprenditoriale.
Il benessere tangibile del territorio della Capitale della Murgia è riscontrabile attraverso l’economia circolare e l’occupazione generata dalla massiccia presenza di centinaia di aziende che operano in molti settori merceologici.
La cultura si misura anche on questi gesti di elevata sensibilità e di nobili intendimenti verso i pionieri dell’imprenditoria territoriale che hanno gettato le basi per il ricambio generazionale.