L’autore di oggi è noto tanto per le sue prove umoristiche (Il Circolo Pickwick), quanto per i suoi romanzi sociali (Oliver Twist, David Copperfield, Tempi difficili), è considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, nonché uno dei più popolari.
Charles Dickens (1812-1870) come vedremo, deve proprio a questo primo libro la sua fortuna.
Sappiamo che da giovanissimo ebbe una voracità per la lettura e anche una forte memoria fotografica che li consenti di descrivere meglio i suoi personaggi.
Alterne disgrazie familiari. Il padre incarcerato per debiti, lo portano alla soglia dell’attività forense, per fortuna della letteratura, evitata l’aula del tribunale, il successo gli arriva subito.
Pensate che il circolo Pickwick, il primo romanzo dello scrittore, fu considerato uno dei capolavori della letteratura britannica.
Quando cominciò a scrivere il libro, nel 1836, l’autore aveva 24 anni. Il romanzo usci a fascicoli.
Si racconta che dopo la prima uscita, nelle case e nei cortili si facesse la fila dietro ai facoltosi che avevano i mezzi per acquistare il fascicolo, perché poi lo leggesse agli altri, un evento incredibile, la scoperta della lettura, o anche il gusto di svelare l’umorismo e la visione eccentrica di un’epoca umana e cordiale.
Fateci caso, un po’ come quelli che negli anni cinquanta si riunivano per vedere la prima televisione in bianco e nero. Un evento di massa.
La frenesia, dovuta all’interesse suscitato dalla pubblicazione, rese in qualche modo burrascosa la storia delle pubblicazioni, il suicidio di un disegnatore, sostituzioni di collaboratori, cambiamenti di programma.
Fu comunque un boom editoriale che lanciò l’autore nel firmamento della cultura inglese. Il libro fu così popolare che molti altri artisti continuarono a creare disegni per esso senza il permesso dell’autore.
Se dovessimo immaginare ora una simile operazione di marketing sarebbe impensabile.
Dickens visse fino al 1870, mori cinque anni dopo un disastro ferroviario, solo la sua carrozza si salvò, mentre era di ritorno dall’incontro con una amante. Rimase troppo scosso per quell’evento.
Il romanzo parla dei viaggi che il signor Samuel Pickwick, fondatore del circolo Pickwick, compie, assieme ai suoi amici attraverso l’Inghilterra del primo Ottocento con l’intenzione di descriverne gli abitanti, fra situazioni paradossali e personaggi bizzarri. Il romanzo, quindi, è denso di avventure, imprevisti, amori contrastati, ecc.
Curiosità prese da Wikipedia che offrono l’idea della estrema popolarità del libro.
- Il cocchiere di Wardle, Joe, un ragazzo goloso che si addormenta di continuo, fu così famoso da dare il nome alla Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, tuttora chiamata “Sindrome di Pickwick”.
- Il personaggio Sam Weller è solito attribuire ad altri frasi spiritose che inventa lui stesso (un esempio di questo tipo di umorismo può essere, per esempio, la frase “non so se mi spiego, come disse il paracadute”); questo tipo di battuta è definito appunto “wellerismo” in onore al personaggio.
La Rete
La Rai nel 1968 mise in onda uno sceneggiato realizzato da Ugo Gregoretti tratto dal celebre romanzo “Il Circolo Pickwick” di Charles Dickens.
La versione televisiva mantiene la struttura frammentaria del libro, fatta di avventure slegate tra loro, ma interviene inventando fatti che le mettono in relazione.
Fra i protagonisti: Mario Pisu (Pickwick), Leopoldo Trieste, Guido Alberti, Gigi Ballista, Gigi Proietti, Piera Degli Espositi, Zoe Incrocci, Wanda Osiris e Dante Maggio.