Principale Attualità & Cronaca Corte dei Conti sulla gestione finanziaria dell’INVALSI

Corte dei Conti sulla gestione finanziaria dell’INVALSI

Nino Sangerardi

“Nel 2022, circa l’89% delle risorse stanziate( 10 milioni di euro) per lo svolgimento delle prove destinate a remunerare servizi esternalizzati, concorrendo in parte estremamente ridotta il personale e le strutture interne al perseguimento ti tale scopo istituzionale. I dati esaminati sono sintomatici di un processo di programmazione non orientato all’efficientamento nell’utilizzo delle risorse assegnate, in quanto non connotati da segnali di inversione di tendenza nel ricorso all’esternalizzazione dei servizi, pur in costanza di un significativo incremento del personale”.

E’ quanto scrivono i Giudici contabili nella deliberazione con oggetto la gestione finanziaria, anno 2022, dell’Invalsi: istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione.

Istituto di diritto pubblico, sottoposto al potere di indirizzo e vigilanza del Ministero Istruzione e Merito esercitato congiuntamente con Ministero dell’Università e Ricerca.

Organi sociali dell’Ente sono il presidente, consiglio di amministrazione, collegio dei revisori, consiglio scientifico.

A fronte di 23 unità di personale a tempo indeterminato in servizio al 1° gennaio 2017, in data 31 dicembre 2022 se ne contano in servizio 108 a tempo indeterminato con un fabbisogno stimato, anni 2023-2025, fino a 145 persone. Per quanto riguarda le unità a tempo determinato a fine anno 2022 si registrano in numero di 31.

La spesa complessiva per il personale, anno 2022, pari a 8.751.29 euro al netto delle spese per missioni, con un aumento del 14,15% rispetto al valore del 2021.

Stante l’analisi condotta sull’affidamento dei servizi esternalizzati, si rileva che l’aggregazione dei servizi, specie quelli attinenti all’esecuzione delle prove, in pochi accordi-quadro di durata quadriennale, oltre a ridurre la concorenzialità negli affidamenti, ha demandato a singoli soggetti privati la messa in opera di mansioni fondamentali per il perseguimento del fine istituzionale dell’Invalsi.

“I soggetti affidatari—sostiene la Corte dei Conti—risultano, peraltro, reiteratamente i medesimi, con procedure di gara prive di altri partecipanti. Gli stessi, risultando conseguentemente avvantaggiati dall’assenza di effettive procedure comparative, hanno potuto beneficiare di affidamenti di servizi a corrispettivi elevati. Nell’approfondimento espletato  risultano, infatti, plurimi indici di un impiego delle relative risorse non rispondenti ai parametri di economicità e efficacia : non vengono evidenziate adeguate motivazioni per le quali i servizi esternalizzati non possono essere internalizzati”.

Inoltre “ permane l’aporìa che l’Istituto, che nella sua missione istituzionale contempla lo svolgimento di attività di ricerca scientifica riferibile allo sviluppo della qualità dell’istruzione, necessiti di esternalizzare a soggetti privati anche attività di “supporto scientifico” “.

Rilevanti finanziamenti sono destinati ai seminari finalizzati alla predisposizione delle prove e alla successiva illustrazione dell’utilizzo dei dati raccolti, emergendo  “la necessità di una razionalizzazione dei relativi costi organizzativi, specie per spese di soggiorno e catering”.

In merito alla gestione del patrimonio immobiliare in capo a Invalsi si confermano le criticità riguardo la quantificazione del canone, complessivamente riconosciuto dal locatore, per la sede secondaria di via Marcora n. 18-20, in quanto lo stesso appare sensibilmente più elevato di quello ritenuto congruo da parte dell’Agenzia del demanio.

Il rendiconto, anno 2022, è stato tardivamente approvato dal consiglio di amministrazione(15 maggio 2023) sulla base del parere favorevole del collegio revisori( 11 maggio 2023); il Ministero vigilante ha inviato la nota di ratifica il giorno 23 giugno 2023.

L’Ente—annotano i Magistrati—non risulta aver ancora intrapreso il percorso di adeguamento della propria contabilità ai sistemi di contabilità civilistica, come previsto dal decreto legislativo n.218/2016.

Pertanto la contabilità dell’Invalsi è priva di un controllo analitico della spesa per centri di costo.

I principali dati della gestione finanziaria registrano un leggero avanzo di competenza(2.338 euro), in diminuzione stante l’anno 2021(euro 20.657) quale differenza tra il totale generale delle uscite impegnate(26.248.572 euro) e il totale generale delle entrate accertate(euro 26.250.910 ).

Il risultato finale di amministrazione al 2022 è di euro 18.719.594 con una parte vincolante ammontante a euro 11.827.203.

“A tale riguardo—si legge nel rapporto della Corte dei Conti—si evidenzia che i vincoli di destinazione risultanti dalla situazione amministrativa, connessi a situazioni già esistenti, ma caratterizzati da uno stato di incertezza, andrebbero evidenziati anche nella contabilità economico-patrimoniale dell’Ente Invalsi attraverso apposito accantonamento al fondo rischi e oneri o a specifiche risorse patrimoniali”.

Il provvedimento della Corte è stato inviato ai presidenti del Senato e della Camera dei Deputati.

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