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Coapi, pescatori, agricoltori, movimenti a Roma per stato di crisi dell’agricoltura e della pesca

Coapi, pescatori, agricoltori, movimenti a Roma dalle diverse regioni italiane si incontrano e convergono sull’obiettivo di ottenere dalle Regioni e dal Governo la dichiarazione di stato di crisi dell’agricoltura e della pesca.

Tutti gli indicatori dicono che quella di quest’anno sarà una annata agraria lacrime e sangue per le piccole e medie imprese agricole e della pesca mentre la politica europea e nazionale, che pur ha dovuto prendere atto della realtà, sembra non aver capito quanto urgente sia mettere in campo una forte azione che restituisca valore e dignità ai produttori del cibo, della tutela territoriale e dei cittadini. Tantomeno nell’Area Mediterranea, dunque in Italia.

È in questo contesto che gli agricoltori e i pescatori italiani che dal mese di gennaio di quest’anno sono scesi in strada contro la crisi e per rivendicare dignità per il loro lavoro, si sono incontrati con l’obiettivo di riprendere al più presto la lotta per cambiare le politiche agricole e della pesca in Italia e nella Ue a partire dall’obiettivo forte e unitario che Regioni e Governo dichiarino lo STATO DI CRISI DELL’AGRICOLTURA E DELLA PESCA e, conseguentemente adottino misure straordinarie all’altezza della gravità della situazione.

Modalità e tempi per attuare la lotta saranno decisi nei prossimi giorni, durante un incontro in teleconferenza tra i rappresentati delle realtà sociali che hanno raccolto l’appello lanciato dal COAPI, Coordinamento degli agricoltori e pescatori italiani (https://coapi.sovranitalimentare.it/articoli/roma-14- luglio-invito-allunita-per-la-nuova-stagione-di-mobilitazioni-contro-la-crisi-dellagroalimentare/) a ritrovarsi a Roma il 14 luglio nella Sala della Città dell’Altra Economia dove a fine febbraio scorso fu dato vita al COAPI, il Coordinamento in cui sempre più realtà stanno convergendo per dare vita a percorsi unitari.

“Non era scontata la vasta partecipazione che abbiamo registrato all’incontro del 14 luglio con la presenza di molti presidi e diversi movimenti dalla gran parte delle regioni italiane, del Nord, del Centro e del Sud segno che sta salendo la consapevolezza di quanto sia urgente l’unità di quanti si stanno battendo contro la crisi dell’agroalimentare. Il COAPI, che è impegnato a sviluppare la Campagna dei #99GIORNI, ha fatto bene a sospenderla per riprenderne le ultime tre settimane a settembre. Questo è il momento di ritrovare l’unità di tutti i soggetti in campo. È sempre più urgente, anche di fronte all’aggravarsi della situazione, trovare un luogo di coordinamento che sostenga la nascita di un forte movimento contro la crisi per costringere la politica e le istituzioni a dare risposte all’altezza dei problemi che ancora non arrivano coinvolgendo la società fin dal settembre prossimo” afferma Gianni Fabbris, leader di Altragricoltura, una delle organizzazioni promotrici del COAPI.

Si sottolinea dal COAPI “Quanto la politica non abbia ancora capito la gravità della crisi è evidente dal fatto che non più tardi dell’altro ieri sera il ministro per le politiche agricole d’Ungheria, Istvan Nagy, in qualità di presidente di turno del Consiglio Agrifish dell’Unione Europea, ha al tempo stesso dichiarato che l’agricoltura europea non è mai stata oggetto di tante sfide contemporaneamente – cambiamento climatico, aumento dei costi, diminuzione dei prezzi di cessione delle derrate agricole – ma ha rinviato l’adozione di nuove norme Pac alla programmazione post 2027, mentre resta ancora nel vago la tempistica per attuare un’ormai irrinunciabile incremento del budget della Pac, pur arrivando a riconoscere che è in forse il reddito degli agricoltori e la possibilità stessa di condurre una vita dignitosa. “

Non a caso agricoltori e pescatori, ritrovano l’unità sull’obiettivo di spingere la politica a superare questa mancanza di coerenza tra l’analisi reale dello stato di fatto e l’assunzione dell’esistenza di una vera e propria emergenza, che deve concretizzarsi in misure all’altezza del momento, andando oltre la stessa Pac, poiché urgono provvedimenti straordinari, a cominciare da quelli sull’indebitamento di sistema, al pari per portata a quelli assunti durante la pandemia e proseguiti oltre con le prime fasi della guerra in Ucraina

L’Assemblea del 14 luglio scorso è stata aperta dagli interventi di Alessandro Novelli per il COSPA Abruzzo: “il COAPI è una esperienza collettiva di coordinamento per cui ogni realtà mantiene la propria autonomia e percorso ma in cui si lavora insieme per costruire un Movimento Unitario, la proponiamo come modello a quanti hanno a cuore lo sviluppo di un movimento unitario”. E di Angelo Distefano presidente de Le Partite IVA: “il Governo, nonostante abbia presentato un documento in Europa con cui chiede reciprocità nei trattati internazionali, mette in campo con il Piano Mattei una variante delle solite scelte che sacrificano l’agricoltura in cambio di vantaggi in altri settori con l’aggravante, questa volta, di garantire ruolo ad una società per azioni in orbita Coldiretti”.

Numerosi i contributi provenienti da più parti (rappresentanti da diversi presidi dalla Sicilia, dal Lazio, dalle Marche, dalla Campania, dalla Toscana, dall’Abruzzo oltre che di diverse realtà in mobilitazione come il COSPA, Italia in Agris, MTA, il presidente nazionale di Altragricoltura, il coordinatore dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, i rappresentanti della Rete dei Pescatori e diversi altri).

La delegazione di “Agricoltori Italiani, guidata da Gianni Agresta ha dato conto, fra l’altro, di un messaggio di Salvatore Fais, leader dimissionario di Agricoltori Italiani che ha tra l’altro detto: “occorre portare avanti la protesta. Inutile perdere tempo con i tavoli. Occorre tornare in piazza a gennaio. Nel prossimo inverno dobbiamo essere più incisivi…..invito tutti ad essere spalla a spalla senza ripetere gli errori di febbraio!

Ripeto non è importante il nome,da agricoltori italiani a riscatto agricolo, da Altagricoltura al Copoi, ai pescatori, facciamola finita di esser prime donne….”. Parole che hanno raccolto consenso, con l’unica riserva del tempo: l’orizzonte temporale sarà per forza di cose più ravvicinato.

Marco Chini – di Riscatto Agricolo – ha invece sottolineato: “Con 1000 – 1500 trattori non cambiamo nulla…la verità è che abbiamo tutti gli argomenti del mondo, ma siamo ancora pochi, serve che si esprima in maniera chiara il consenso dei nostri colleghi, dobbiamo capire come farlo. Gli ecologisti sono da affrontare e criticare, ma non considerare nemici. Il Coapi è una delle ultime speranze, ma dobbiamo darci delle regole, dobbiamo mandare i migliori di noi a parlare, altrimenti le 400mila partite iva agricole chiuderanno e le aziende finiranno nelle mani delle multinazionali. Siamo pronti a partecipare al Coapi, se ci diamo delle regole e se riusciamo a comunicare”.

Robero Congia, Movimento Pastori Sardi – ha sostenuto “Ringrazio Salvatore Fais, non credo la protesta abbia fallito. La protesta si è divisa perché mancava l’esperienza matura per andare avanti. Dobbiamo avere la forza di condizionale la politica, ma fino ad oggi non siamo riusciti partecipando ai tavoli. È il momento dell’unità, siamo in pausa di riflessione sul come mandare avanti la lotta. Con gli animalisti e gli ecologisti non andrei a scontarmi. Perché la società civile li ascolta. Sono lo strumento delle multinazionali, ma siamo l’unica categoria che non è in mano alle grandi multinazionali. Tutto fa capo a grandi catene, ma è qui che vogliono arrivare.”

Al termine l’Assemblea ha assunto la decisione di convocare un incontro entro dieci giorni fra quanti hanno espresso la volontà di coordinarsi per lavorare insieme alla costruzione di una nuova fase delle mobilitazioni a partire dalle prossime settimane, dando il tempo a tutti di coinvolgere gli associati.

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