di Antonino Giannone
IA ed Etica: la Società digitale va verso un nuovo Umanesimo o un Transumanesimo?
E’ stato il tema illustrato da Antonino Giannone nella Chiesa di Sant’Ippolito alle ore 16! A differenza degli altri anni questa volta, a un’ora scomoda per chi e’ in vacanza, ma necessaria, per non modificare gli orari della recita del S. Rosario e della Santa Messa alle ore 18, si e’ registrata in Chiesa un’ampia partecipazione. oltre ogni favorevole aspettativa.
Il Prof. Donato Firrao, già Preside della I^ Facolta’ d’Ingegneria del Politecnico di Torino, grande esperto di metallografia, noto per le sue perizie del caso dell’aereo precipitato a Ustica e delle cause dell’esplosione dell’aereo che trasportava il Presidente dell’Eni Enrico Matteo; il Prof. Annibale Crosignani, noto per i suoi studi in neuropsichiatria negli anni 80 e per il suo contributo alla legge della Regione Piemonte sull’organizzazione dipartimentale dei servizi e presidi psichiatrici territoriali, avviata negli anni ‘90. Il Prof. Crosignani ha avuto nel 2023 il riconoscimento del Sigillo civico dal Comune di Torino.
Ha introdotto la Conferenza, Marco Rissone,
Docente di Chimica agraria – Chimica Viticoloenologia, con una rassicurazione per il futuro dell’Umanesimo nella Società: l’IA non ha, ne’ potrà mai avere una coscienza e un libero arbitrio. Tuttavia, ciò non significa che l’IA non abbia alcune pericolosità e criticità per l’Uomo per numerose applicazioni in tanti settori della societa’. Quindi ha presentato il Prof. Antonino Giannone e lo ha invitato a illustrare il tema dell’IA che suscita un interesse crescente da numerosi mesi.
Quindi ha iniziato il Relatore con alcuni cenni storici dell’IA
❑ 1943 il primo progetto di AI (Artificial Intelligence) di Warren McCulloch e Walter Pitt che presentarono il primo neurone artificiale e dimostrarono che un semplice sistema di neuroni artificiali poteva essere in grado di eseguire delle funzioni logiche.
❑ Alan Turing che spiegava come un computer possa comportarsi come un essere umano e diceva: un calcolatore meriterebbe di essere definito intelligente se potesse ingannare un essere umano facendogli credere di essere umano
❑ John McCarthy, Inventore del termine AI nel 1955
1) CHE COS’È L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E COSA CAMBIA CON L’IA?
L’Intelligenza Artificiale (IA) comprende un numero molto ampio di argomenti di differenti discipline: neurologia, neurofisiologia, neurobiologia, informatica, matematica e in genere tutte le discipline che studiano il cervello umano e così via. IA è una tecnologia innovativa molto potente perché elabora fino a miliardi di dati di Input (grazie alla tecnologia dei Big Data), in pochissimo tempo (minuti, secondi) per trasformarli in Output, cioè in una risposta alla domanda/comando può essere formulata con linguaggio naturale (prompt), secondo molte tipologie: quantitative, grafiche, descrittive con la generazione di un linguaggio nella lingua richiesta.
SETTORI DI APPLICAZIONE DELL’AI?
-FINANZA, INDUSTRIA, SALUTE, CASA e tante altre attività della nostra vita che possono prestarsi all’applicazione dell’IA finalizzata ad un miglioramento del benessere e dei processi produttivi dell’ultima rivoluzione industriale: l’Industria 5.0. cioè il modello d’impresa caratterizzato dalla cooperazione tra macchine ed esseri umani.
ESEMPI DI VANTAGGI ATTRIBUITI ALL’IA
❑ Automatizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, liberando tempo e risorse per le attività a maggiore valore aggiunto.
❑ Sicurezza sul Lavoro: aree e zone con alte criticità
❑ Mobilità: Automobili e sistemi di trasporto più sicuri
❑ Sorveglianza e controllo del territorio e della natura
❑ Prodotti personalizzati che rispettino le esigenze dei consumatori.
❑ Identificare tendenze di mercato in tempo reale
❑ Prodotti e servizi su misura, più economici e più resistenti
❑ IA e Medicina: Chirurgia, Diagnostica, potrà contribuire a ottenere prestazioni di una migliore assistenza sanitaria
❑ IA: farà aumentare la soddisfazione, la motivazione e la produttività dei dipendenti in un’azienda o di altri sistemi organizzativi complessi, ad esempio anche alla Pubblica Amministrazione?
L’IA è in grado d’identificare tendenze di mercato in tempo reale; potrà migliorare l’esperienza di acquisto online, personalizzando le offerte, i prodotti e i servizi in base alle preferenze e ai bisogni dei clienti e dal punto di vista della produzione potrà creare prodotti personalizzati che rispettino le esigenze dei consumatori.
Si potrebbero fare altri numerosi esempi (accesso all’informazione, all’istruzione e alla formazione), ma ci limitiamo per restare nei limiti e nelle finalità di questa esposizione.
2) QUALI SONO I RISCHI DELL’IA?
La rivoluzione digitale e l’introduzione dell’IA rappresentano un’opportunità unica e preziosa per gli esseri umani? Certamente, ma oltre ai tanti aspetti positivi di utilizzo, si nascondono anche dei rischi. Un rischio di cui tutti parlano da molti anni, già prima della diffusione dell’IA, è che con l’automazione si realizzano processi che sostituiscono il lavoro dell’uomo che non trova un’altra occupazione. L’IA, quindi, porterà a una riduzione dei posti di lavoro in diversi settori di attività e comporterà inizialmente, in quei settori, disoccupazione e disparità economica. World Economic Forum prevede che l’IA sostituirà 85 milioni di posti di lavoro entro il 2025, creandone – nello stesso intervallo di tempo- 97 milioni; sono altresì significativamente affidabili gli studi e le previsioni di importanti organizzazioni come:
CapGemini, Massachusetts Institute of Technology, AGID (Agenzia per l’Italia Digitale).
Quindi è fondamentale prepararsi, sin d’ora, per garantire che le persone siano preparate per le sfide dell’IA e che si proceda con politiche in tutti i campi (Istruzione, Aziende di produzione, Servizi, Sanità, Giustizia ecc.) che promuovano una transizione equa verso un’economia guidata dall’IA. Non c’è dubbio che qualsiasi strumento tecnologico, può essere utilizzato sia per il bene che per il male. Nel progresso tecnologico dell’Umanità, l’uomo ha inventato strumenti che potevano essere utilizzati sia per scopi positivi che negativi. Ecco, un altro grande rischio: il cybercrime che con l’IA può consentire di fare ancora più facilmente e in maniera più semplice e industrializzata truffe via e-mail, attacchi hacker che possono compromettere sistemi informatici di istituzioni, aziende e persino strutture critiche come gli ospedali. Altro rischio crescente sono le fake news che hanno fatto aumentare il fenomeno della disinformazione sui social network, che rappresenta una enorme preoccupazione. In questi ultimi 12 mesi c’è stata un’accelerazione nel dibattito sull’IA a livello mondiale. Nel mese di Marzo 2023 il più noto e ricco imprenditore del mondo, Elon Musk, tra i maggiori investitori in IA, ha lanciato un appello con altri 1000 Imprenditori ed Esperti
“Chiediamo a tutti i laboratori di fermarsi immediatamente per almeno sei mesi nell’addestrare i sistemi più potenti come GPT-4”. La pausa che avrebbe dovuto portare allo sviluppo di protocolli di sicurezza condivisi per i progetti IA, implementati e verificati da esperti indipendenti, non c’è stata. Il 30 Maggio ’23 è stata pubblicata dal Center for AI Safety questa “Dichiarazione sul rischio AI”:
“Mitigare il rischio di estinzione dell’Intelligenza Artificiale dovrebbe essere una priorità globale insieme ad altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare”.
3) PERCHÉ SONO IMPORTANTI LE REGOLE?
Abbiamo visto che c‘è la necessità di una regolamentazione dell’IA, che bilanci la protezione dei diritti fondamentali, la sicurezza, la privacy, la responsabilità e la trasparenza, con la promozione dell’innovazione, della competitività e della crescita. Il vertice AI Safety Summit che si è svolto a Londra (novembre 2023) nel centro di decrittazione a nord della City, ha visto il confronto tra Leader internazionali, rappresentanti dei colossi di internet ed esperti che hanno posto le basi per affrontare i tanti interrogativi posti dall’IA. L’incontro ha messo in evidenza le tensioni già esistenti tra i diversi Paesi su come regolamentare questa tecnologia. Molto diverse le posizioni di Paesi che hanno investito miliardi di euro sull’IA e quelli che saranno utilizzatori senza aver fatto investimenti. Negli ultimi mesi l’impegno legislativo europeo per lo sviluppo e la regolamentazione dell’IA è cresciuto giungendo a una proposta di regolamento: AI Act Dicembre 2023, UE
che introduce delle linee guida dedicate per i modelli di IA a uso generale, compresi i grandi modelli di AI generativa. I nuovi obblighi dovrebbero garantire trasparenza lungo tutta la catena del valore.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha nominato un Gruppo Consultivo sull’IA che ha definito un primo Rapporto Intermedio sulla Governance dell’IA per l’Umanità, pubblicato in gennaio 2024. Dei 39 Esperti della Commissione fa parte Frate Prof. Paolo Benanti.
Il Governo italiano ha emesso uno Schema di Disegno di Legge recante disposizioni e delega al governo in materia di Intelligenza Artificiale (Aprile 2024). Si tratta ancora di proposte non definitive che dovrebbero trovare un punto definitivo di condivisione a livello globale che riteniamo che non sarà facile raggiungere (alcuni Paesi con regimi non democratici, ad. es. la Cina dimostrano di non avere alcun interesse a condividere regolamenti su questa materia).
Riteniamo che servirà un approccio di Responsabilità Etica da parte di tutti verso l’IA, verso una tutela dell’Uomo a qualunque latitudine. Servirà promuovere una cultura digitale basata sulla Sicurezza e sull’Educazione, in modo che tutti possano beneficiare delle opportunità offerte dall’IA senza compromettere la propria sicurezza e privacy.
Papa Francesco è intervenuto in giugno al G7 tenutosi in Puglia e ha affermato la necessità che l’IA sia progettata con principi che garantiscano il rispetto della Persona e della sua Dignità e che servirà limitare il potere di pochi perché lo sviluppo con questa tecnologia sia a beneficio di tutta l’umanità.
4) PERCHÉ È IMPORTANTE L’ETICA.
Il rapporto tra IA ed Etica, ovvero le implicazioni etiche nelle applicazioni dell’IA, emergono dallo sviluppo crescente delle macchine intelligenti in tutti i campi.
Personalmente sottopongo sempre alla riflessione questi interrogativi: Con la progressiva diffusione delle applicazioni dell’IA, la Persona resterà al Centro? La Società digitale va verso un Nuovo Umanesimo o verso un Transumanesimo?
Con l’IA non si realizza la semplice sostituzione di attività ripetitive dell’Uomo in molti settori, quanto un’occupazione e forse progressiva sostituzione dell’uomo nella sfera del processo decisionale: selezione dei dati, definizione di alternative, analisi e ottimizzazione con scelta della soluzione senza che conosciamo o meglio controlliamo i metodi e i criteri di processo di queste fasi che sono proprie dell’elaborazione logica del pensiero dell’uomo. Per molti studiosi di Etica e Tecnologia: il progresso tecnologico dovrebbe essere uno strumento di sviluppo della famiglia umana che consenta contemporaneamente il rispetto del Pianeta, cioè della casa comune.
“Di fronte alle sfide poste dall’Intelligenza Artificiale, occorre “un’alfabetizzazione di base” che, tenendo conto del progresso tecnologico, “sia orientata a migliorare le condizioni dell’umanità”: è questa la strada per far sì che le macchine rimangano “centrate sull’uomo e sulla difesa dei suoi diritti” e si possa così “evitare che l’unicità della persona venga identificata e ridotta ad un insieme di dati”. Card Pietro Parolin
A tale riguardo riportiamo alcuni paletti di carattere etico che riteniamo necessari, unitamente ad altri Studiosi ed Esperti che s’ispirano a principi di Umanesimo integrale e cristiano.
L’IA dovrebbe: includere ogni essere umano, non discriminando nessuno; avere al centro il bene dell’umanità e il bene di ogni persona; essere sviluppata in maniera consapevole della complessa realtà del nostro ecosistema; essere caratterizzata dal modo in cui si prende cura e protegge il pianeta con un approccio altamente sostenibile, che includa anche l’uso dell’IA per garantire sistemi alimentari sostenibili in futuro.
Le mie considerazioni si estendono a interrogativi connessi ai Valori umani ed etici della Persona: Come proteggere le persone da utilizzi impropri delle nuove e formidabili tecnologie, in primis, dell’intelligenza artificiale? Si sta andando verso la costruzione di una nuova umanità o verso un ecosistema nel quale l’uomo sarà ai margini? Cosa accadrà quando Robotica, IA e Ingegneria Genetica saranno messe al servizio della ricerca dell’immortalità e della felicità eterna?
Nei contesti socio-culturali, dove il digitale regnerà sovrano, e le applicazioni con l’IA si diffonderanno saranno tutelati i valori fondanti ed etici della Persona e il rispetto della sua Dignità?
Riteniamo che per ottenere questo obiettivo servirebbero progettazioni con algoritmi etici, in pratica le istruzioni, i comandi per elaborare grandi volumi di dati dovrebbero prevedere dei vincoli che tutelino aspetti etici, cioè la necessità di una progettazione delle applicazioni d’IA con l’Algoretica, scoperta da Frate Prof. Paolo Benanti
Siccome gli algoritmi non possono essere etici, come dice il Prof. Luciano Floridi, Direttore del AI Ethics Center of Yale University non da solo, ma possono essere etici i Progettisti delle Applicazioni dell’IA. Invitiamo, quindi, i Giovani, ancor più coloro che sono ispirati da Umanesimo cristiano a intraprendere gli studi universitari sull’IA e a diventare Progettisti d’IA per realizzare un Nuovo Umanesimo, che ci auguriamo sia un Nuovo Umanesimo cristiano che, per età anagrafica, non potremo vedere e vivere nel Cambiamento d’Epoca, previsto nei prossimi 20/30 anni.
Buon lungo Cammino a Tutti.
Antonino Giannone
Presidente Umanesimo ed Etica per la Società digitale www.umanesimodigitale.eu
Editorialista A.N.I.M. (Associazione Nazionale Italiani nel Mondo)