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Martina Franca – La sposa per finta per la seconda volta organizza tutto

La (triste) storia del matrimonio all’insaputa del “marito”: tutto organizzato e pagato, ma è solo un’illusione della sposa

E’ successo a Martina Franca: la donna è al secondo tentativo. Aveva affittato la sala e s’è presentata in chiesa. Ma non c’era nessuno

ROMA – La sposa è impazzita oppure ha bevuto. Oppure le facili citazioni non c’entrano nulla. La sposa aveva voglia di sposarsi, a dispetto di un eventuale sposo. E così la donna, quarantenne, pugliese, ha indossato l’abito, s’è fatta venire a prendere da un autista al suo appartamentino nel centro storico di Martina Franca, a due passi dal municipio, ed è andata in Cattedrale di San Martino “con una berlina dai vetri scuri”, racconta Repubblica. Il fiorista aveva anche addobbato la chiesa, ma lì non c’è nessuno ad aspettarla. Perché il matrimonio se l’è inventato di sana pianta. Il sacerdote è basito. Lei non fa una piega: «Va bene. Se non mi posso sposare, torno a casa e me ne vado al mare».

E’ la storia di un matrimonio immaginario. Lui, lo sposo a sua insaputa, ha cinquant’anni, insegna nella stessa scuola della donna, vive in campagna e ha un’altra relazione, spiega Repubblica. “Raggiunto telefonicamente, lo sposo mai arrivato spiega di essere ignaro di tutto. «Prima di intervenire su questa faccenda devo confrontarmi con il mio avvocato», taglia corto”.

“Non è la prima volta, però, che la sua collega si convince di essere pronta a convolare a nozze con lui. «È già successo a ottobre», è stata la spiegazione fornita al parroco dall’istituto. In quel caso l’insegnante si era limitata a chiedere ai colleghi di fare da testimoni, aveva preparato le partecipazioni, ma non è andata oltre. A scuola pensavano a un momento di stanchezza o una storia sentimentale finita male fra i due e hanno risolto temporaneamente mettendola in ferie per un po’. Lei però non si è fermata”.

In questo caso la donna avrebbe mentito anche sul corso prematrimoniale, accampa scuse sui documenti. “Ha prenotato anche la sala per il ricevimento, versando un anticipo di seimila euro. Altri 1.300 euro sono per il fioraio, che invano tenterà poi di restituirglieli. Acquista perfino le bomboniere“.

Il sindaco Gianfranco Palmisano ha affidato il caso ai servizi sociali.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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