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Taranto – Lucia Morselli indagata interviene Bonelli

Ex Ilva. Bonelli (AVS): accusa associazione a delinquere ennesima conferma del disastro di Taranto, calpestati diritti costituzionali

“La notizia dell’indagine a carico di Lucia Morselli, ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, e di altri otto dirigenti, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento e al disastro ambientale, rappresenta un colpo durissimo per Taranto. È l’ennesima conferma di come questa città sia stata abbandonata a un destino di morte e devastazione. Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, la procura di Taranto ritiene che Morselli e il suo gruppo, dal 2018 a oggi, abbiano causato danni gravissimi all’ambiente e alla salute dei cittadini, omettendo le manutenzioni necessarie e esponendo i lavoratori a sostanze cancerogene. Si tratterebbe di una vera e proprio piano che ha sacrificato il benessere della comunità sull’altare del profitto”.

Così in una nota il deputato di AVS Angelo Bonelli, che prosegue:

“Un recente studio pubblicato su ‘Epidemiologia & Prevenzione’ stima che le emissioni di CO2 dell’ex Ilva potrebbero causare fino a 1.876 decessi nel mondo entro il 2100. Continuando le emissioni ai livelli del 2020 per altri dieci anni, i decessi stimati salirebbero a 18.760, superando il numero dei lavoratori dello stabilimento.

Questi numeri sono spaventosi e inaccettabili. Lo stabilimento di Taranto è uno dei maggiori emettitori di gas serra in Europa, contribuendo al riscaldamento globale e al deterioramento della salute pubblica.

L’impatto della CO2 non si limita a Taranto, ma rappresenta un pericolo a livello europeo, con probabili ripercussioni drammatiche sulle temperature nella città e dintorni. Il popolo di Taranto è stato abbandonato, lasciato a convivere con un inquinamento che mina la salute e il futuro di intere generazioni.

È urgente che il governo apra immediatamente un’indagine per accertare questa situazione criminale e prenda provvedimenti drastici.

A Taranto sono stati calpestati e negati i diritti costituzionali della popolazione: serve una strategia di conversione industriale che metta al centro la salute e il benessere dei cittadini”, conclude.

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